Allora .. abbiamo vinto, complimenti. Ma parto da qui: la Juventus di Maurizio Sarri sta diventando sinceramente “terapeutica” per tutta la serie A.

A parte l’Inter, naturalmente.

Basta pscologi, mental coach e via dicendo: venite a Torino a giocare! Vi psicanalizzerà Ronaldo in persona facendovi sentire per 90 minuti i primi della classe.

Persino la “stra – ultima” si sente rifiorire anche solo con un calcio d’angolo o una rimessa laterale … Sara’ la qualità del calcio italiano che propone ormai un campionato da operetta, sarà che neppure Cristiano Ronaldo  ne azzecca più neanche una.

Ma la differenza è che lui è furbo e gli altri no.

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Allora, non so come si senta Sarri in questo momento: io gli invidio questa calma serafica che lo porta al massimo ad alzare il sopracciglio in un clima come ieri sera, dove sembrava di assistere al film “Mosche impazzite fermatevi”.

Sebbene  in superiorità numerica, avrei gridato di dolore per 2 ore … Lui invece no, prende appunti e questo  – lo ammetto –  è tutto  a suo favore.

Perché mi sentirei malissimo alla fine di un 2-1 strascicato, rimediato alla ben e meglio, risicato con un dispendio di energie folle dopo aver tirato in porta 2000 volte senza centrare lo specchio  nemmeno per sbaglio e contro una squadra di bassa classifica ringalluzzita dalla mancata cattiveria.

Perciò,  urge organizzare corsi di recupero su:

– Come segnare un gol su azione;

– Come recuperare la consapevolezza recitando il mantra: “Io gioco nella Juventus”;

– Come calciare una punizione direttamente in rete;

– Come mettere in campo una formazione che funzioni;

Ultimo – ma non per importanza, anzi! –  lasciare Buffon in panchina, grazie.

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Non so  se ci sarà tempo per “ripassare” tutte queste cose con il derby alle porte.

A meno che non inizino da subito a chiudersi in ritiro e uscire domenica, i Granata –  oltre a non vedere l’ora per salvarsi la pelle  –  non aspettano altro che darci un sacco di botte: quindi che  arrivi alla svelta la cattiveria se non vogliamo ritrovarci tutti all’ospedale.

Cinzia Fresia