Fare paragoni nel mondo del calcio è facile ma spesso si sbaglia. Spesso, soprattutto, non servono a niente.

I giorni dopo Juventus-Valencia sono i giorni di Wojciech Szczęsny

Il portiere bianconero ha regalato, insieme al gol di Mandzukic, la qualificazione alla squadra grazie ad una parata surreale allo scadere del primo tempo. Il numero 1 polacco si è reso protagonista di una una super parata su un fortissimo colpo di testa di Diakhaby a meno di 7 metri di distanza. Un tiro quasi imprendibile che sembrava destinato ad entrare in rete. Eppure, Szczesny aveva deciso che no, quella palla doveva pararla: alza il braccio destro all’improvviso e spazza la palla sul fondo, lasciando increduli compagni e avversari.

Nella qualificazioni agli ottavi di Champions della Juventus, c’è mezza mano – anzi mezzo guantone – del 28enne che poi è stato abbracciato da tutti i compagni e ricevuto un’ovazione dallo Stadium

“Non so se è la parata più bella della mia carriera – scherza il portiere -: non mi sembrava così difficile… Sono stato fortunato, la palla era vicino alla mia testa”, ha detto l’estremo difensore a fine partita.

Una parata che ha esaltato i tifosi della Juventus e che ha ricordato a tutti il Buffon dei tempi d’oro.
Sì, Buffon. Il portiere più forte della storia bianconera e probabilmente del calcio moderno. Proprio quel portiere che Szczesny sostituisce da questa stagione e con cui ha studiato tutta la scorsa.
Il paragone viene naturale. Ma se i confronti nel mondo del calcio ci hanno insegnato una cosa, è che ogni giocatore ha un nome e un cognome, sono unici, ognuno ha la propria strada, le proprie caratteristiche e paragonare uno all’altro spesso fa solo che male.

Eppure, Szczesny in questi mesi non ha mai fatto rimpiangere Buffon, ha difeso la porta bianconera come un degno erede dell’ex capitano e più di una volta ha salvato la situazione.

Basti pensare al rigore parato su Parejo nella gara d’andata contro il Valencia a settembre o a quello al suo vecchio amico Higuain durante Milan-Juve.

Szczesny c’è. Amato da compagni e adesso anche un po’ di più dai tifosi, la Juve ha di nuovo un grande portiere.

Ci parliamo spesso io e Gigi – ha svelato il polacco -: lo ringrazio e cerco di fare sempre il mio dovere, il mio lavoro.

Buffon, comunque, può stare tranquillo: ha lasciato la “sua” Juve in ottime mani. 

Paola Moro