Cinque gol, proprio come il numero di scudetti di fila che la Juve mette in bacheca. Non poteva esserci festa migliore in casa bianconera.

L’inizio di gara è stato già da grandi: si pensa al futuro in Corso Galileo Ferraris e ecco che i campioni d’Italia scendono in campo con la maglia della prossima stagione.

I novanta minuti di gioco sono serviti semplicemente a ribadire la forza del gruppo, il talento dei singoli, la mentalità vincente dell’ambiente, la compattezza del “mondo Juve” (società, staff, squadra, tifosi). Ogni tocco, ogni giocata, ogni sostituzione è stata l’occasione per tributare con un coro o un applauso scrosciante ogni singolo elemento dell’impresa juventina.

E’ stata festa sin da subito in attesa che il Capitano alzasse al cielo la coppa. Al termine della gara, ChielliniCaceresKhediraZaza … uno a uno, in base al numero di maglia, tutti i componenti della rosa hanno sfilato tra l’entusiasmo dello Stadium, poi è stata la volta dello staff tecnico, del mister Allegri accolto da un’ovazione e infine di Buffon.

Ci sono tutti, i bambini, le famiglie, le mogli, le fidanzate: coppa al cielo nel boato generale per il quinto scudetto.

Parte l’inno, partono i cori, si beve champagne e si canta sotto la curva poi l’invasione di campo.

«È stata una cavalcata importante che i ragazzi hanno fatto. Hanno meritato questo scudetto perché ci hanno sempre creduto. Oggi è stata una bella giornata di festa…Con la società vedremo come migliorarci come abbiamo fatto lo scorso anno. Nessuno si aspettava che facessimo questi numeri…». Così Allegri al termine di una stagione da incorniciare ma, in pieno stile Juve, la festa dura poco e si pensa già al prossimo obiettivo «pensiamo a chiudere la stagione al meglio vincendo la Coppa Italia». 

Caterina Autiero