Giocatori con qualità e esperienza ma in scadenza di contratto sono tutti nel mirino di Marotta che non se li lascia scappare. Dopo i numerosi colpi del passato, che spesso hanno fatto storcere il naso, salvo poi far ricredere, ecco che la Juventus porta nelle sue fila un altro campione “sulla via del tramonto”.

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Guai a considerare Dani Alves un ormai 33enne appagato. Il brasiliano arriva a Torino per prestare alla squadra la sua maturità, specialmente e soprattutto a livello europeo e internazionale. “Ho vinto tanto con il Barcellona, mi sono goduto il momento, ma era arrivato il momento di rimettersi in gioco, di godermi l’Italia, la Juve, e cercare di portarla a vincere in Europa”. L’obiettivo del terzino è dichiarato e sposa la linea bianconera: tutti per uno uno per tutti, si punterà alla Champions, coppa che l’ormai ex blaugrana ha conquistato tre volte.

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Non solo una grande esperienza e “abitudine” a vincere, la Juventus potrà contare anche sulla duttilità, sulla personalità e su un cuore grande.

Dani Alves è il classico terzino moderno con grandissima corsa e resistenza. Portato ad offendere più che a difendere è prezioso per alzare il baricentro della squadra, per mettere pressione agli avversari e crossare per i tagli centrali. E’ sicuramente uno dei migliori interpreti a livello mondiale nel suo ruolo ed è in possesso di qualità tecniche e di spinta preziose per garantire imprevidibilità e permettere ad Allegri di dare al gioco bianconero un aspetto “meno italiano ” e più “internazionale”.

Personalità da vendere come quando durante Villarreal-Barcellona un tifoso gli lancia dagli spalti una banana e lui la raccoglie prontamente per poi mangiarla prima di battere il calcio d’angolo.

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Schietto, senza peli sulla lingua nelle sue esternazioni, come quando in una conferenza stampa accusò CR7 di protagonismo “Cristiano Ronaldo vuole fare troppo il personaggio”.

Molto credente tanto da tatuarsi un Cristo sul braccio sinistro.

Stravagante ed eccentrico soprattutto nel look, come quando prima della semifinale d’andata di Champions League contro il Bayern  si è presentato negli spogliatoi del Camp Nou con una giacca rossa, camicia bianca, papillon, pantaloni bermuda e occhiali da sole.

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Un’infanzia non facile passata a cacciare con il padre uccelli selvatici per cercare di portare un po’ di soldi e qualcosa da magiare a casa.

Generoso, come quando prima del fischio d’inizio di Barcelona-Espanyol è corso verso la tribuna dove, accanto alla sua fidanzata Joana Sanz, era seduto il giovane tifoso Carlos, cieco e con ridotte capacità motorie, lo ha preso in braccio e lo ha portato in mezzo al campo per la foto di rito della squadra.

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Cuore immenso, come quando ha offerto al suo compagno Abidal, affetto da cancro,  parte del suo fegato per il trapianto.

Il Barcellona ha ufficializzato il divorzio con il brasiliano. Il difensore ha comprato casa a Torino e ha dichiarato di voler fare un’esperienza in Italia: tutto sembra ormai fatto, manca solo l’annuncio ufficiale, e la firma sul contratto biennale, con opzione per il terzo. A casa Juve sono convinti di aver fatto un altro grande colpo, a parametro zero: aver ingaggiato quello che è ancora il miglior terzino del mondo e con un certo fiuto per la coppa dalle grandi orecchie.

Caterina Autiero