L’Italia ha pareggiato la sfida amichevole contro l’Ucraina e il paese si è diviso in due fazioni: da una parte coloro che pensano che con questa Nazionale non si potrà essere competitivi e dall’altra coloro che vedono nella prestazione di ieri sera un piccolo passo verso il miglioramento.

La Nazionale ha tenuto un ritmo alto fino al vantaggio di Bernardeschi salvo poi accasciarsi e subire dopo solo 7 minuti il pareggio di Malinovsky, rischiando anche di perdere la partita negli ultimi minuti.

Si sono viste cose buone in ogni reparto con un rendimento soddisfacente per il gioco di squadra ma non sono mancati errori individuali e prestazioni al di sotto della norma.

 

Donnarumma è stato battuto una volta in occasione del gol e una seconda volta è stato salvato dalla traversa che avrebbe potuto siglare il vantaggio degli ucraini.

La difesa è andata più volte in confusione e ha rischiato tanto ogni qualvolta gli attaccanti della squadra di Shevchenko hanno superato la metà campo.

E’ innegabile però che Bonucci e Chiellini siano giocatori fondamentali e insostituibili per la nazionale. Un buon segnale è arrivato da Biraghi che ha fatto tanti cross in area di rigore portando gli attaccanti a fare il loro dovere.

Il centrocampo affidato per due terzi a giocatori che provengono da campionati esteri, Verratti dal PSG e Jorginho dal Chelsea, ha risentito di questa situazione tant’è vero che il migliore è stato Barella che al suo esordio in nazionale ha fatto una ottima prestazione.

A completare l’opera c’è un attacco poco incisivo con Bernardeschi che ha segnato grazie a un errore del portiere dell’Ucraina Pyatov che non è riuscito a trattenere il pallone e con Insigne, Immobile e Chiesa che sono i migliori attaccanti italiani del campionato ma che non riescono a replicare in nazionale.

L’amichevole contro l’Ucraina è stata un test per valutare chi schierare nella partita contro la Polonia di domenica prossima valida per la fase a gironi della Nations League.
Da questo punto di vista la partita ha dato delle risposte a Mancini e questo è quello che conta: valutare i giocatori per cercare di dare vita a una Nazionale competitiva come quella di anni fa.

 

Gisella Santoro