Smettiamo di chiamarla sorpresa, ormai il Torino è una realtà. Bel gioco accompagnato da risultati alla base del quale c’è un progetto tecnico affidato ad uno specialista come Ventura. Il secondo posto, in solitaria, alle spalle dell’Inter, con dieci punti, non è frutto di casualità. Tutto iniziò cinque anni fa, quando Cairo scelse di affidarsi a Petrachi (come ds) e, soprattutto, di affidare la squadra a  Giampiero Ventura. Dopo una lunga cavalcata, il 20 maggio 2012, con una giornata di anticipo, i granata tornarono in Serie A, ma fu solo l’inizio di un progetto in crescita che merita lodi e merita di essere analizzato.

Per approfondire al meglio lo splendido periodo granata ci siamo affidate a Roberto Muzzi. Chi più di lui che ha indossato la maglia granata per due stagioni (le prime dell’era Cairo, dal 2005 al 2007) può comprendere il momento magico di casa Toro? Chi meglio di lui che ha segnato poco meno di 100 reti in Serie A ed è entrato nel cuore dei tifosi granata grazie alla sua grinta e alla sua qualità di bomber innato può pronunciarsi sul bel periodo e sugli obiettivi personali di Fabio Quagliarella? Chi se non lui che oggi allena i Giovanissimi Nazionali della Roma può esprimersi sul progetto e la volontà del Toro di puntare sui giovani?

download (*immagine da tuttosport.it)

Iniziamo con un analisi dell’allenatore. Possiamo affermare che è uno tra gli allenatori più bravi in Italia? Secondo te qual è il suo punto di forza?

Ventura è certamente uno dei migliori in Italia. La sua bravura sta nel come spiega e insegna il calcio, è attento ai minimi particolari e questo fa differenza.

Quinto anno in granata per Ventura: ha preso il Toro in B, lo ha portato in A e lo sta rendendo sempre + grande. I meriti sono da spartire con la società che ha puntato su di lui affidandogli un progetto oppure è tutta farina del suo sacco (lui che nonostante le cessioni e le rivoluzioni annuali riesce sempre a trovare la giusta quadratura alla squadra)?

Certo, i meriti sono anche della società ma è anche vero che Ventura rappresenta un vero punto di forza: qualsiasi giocatore passi tra le sue mani diventa un giocatore importante.

Tu ormai lavori con i giovani e sicuramente potrai dirci qualcosa in più sulla scelta granata di puntare sui giovani, soprattutto italiani. 

Il Toro andrebbe preso come esempio non solo per aver dato a un bravo tecnico come Ventura tanti giovani da far crescere e valorizzare ma anche per l’attenzione al settore giovanile e l’ottimo lavoro che sta svolgendo  Massimo Bava … diventerà davvero un Grande Toro ed è un bene anche per il nostro calcio.

Tanti giovani ma trainati da un esperto e voglioso Quagliarella. 92 gol in A vuole arrivare a 100 e vorrebbe riguadagnare l’azzurro, riuscirà a mettere a segno questi due obiettivi stagionali? Un attaccante così potrebbe far comodo a Conte che lo conosce bene?

Quagliarella è un grande campione,  spero che superi addirittura la quota dei 100 gol: se lo merita! E’ un professionista e dotato di talento, spero che Conte non esiti a convocarlo. Non solo il Toro, anche l’Italia ha bisogno dei suoi gol.

Dove può arrivare questo Toro e in che pericoli potrebbe incappare da qui alla fine del campionato?

Il segreto è riuscire a pensare partita dopo partita. La squadra è forte, ha potenzialità e tutte le carte in regola per restare nelle parti alte della classifica, ma deve continuare a lavorare a testa bassa come fatto fino ad ora. Può fare davvero molto bene pur essendo giovane.

Caterina Autiero

(*immagine copertina da pianetagranata.it)