Mazinho, agente e padre di Rafinha, ha fatto il punto della situazione sul futuro del figlio che dopo una bella stagione a Milano, l’Inter non ha riscattato. L’agente fa un punto della situazione ai microfoni di fcinternews, discutendo sul percorso fatto dal ragazzo e delle speranze riporte nel riscatto non avvenuto.

Oggi è un giocatore del Barcellona. Si è dato da fare per stare bene, recuperare e approfittare di una grande opportunità di restare in un club come l’Inter. Non ci sono dubbi che il suo obiettivo fosse quello di rimanere. Era felice, in un gruppo coeso. Ma non è stato così e adesso lavorerà col Barcellona.”

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Sulle possibilità di approdare comunque a Milano, magari in futuro, a prescindere dal riscatto non avvenuto, passa la palla alla società meneghina.

Deve chiedere all’Inter. Io non posso rispondere a questa domanda. Abbiamo molte opzioni. Al momento però Rafa è un giocatore del Barcellona, dove ha un contratto. Molte squadre sono interessate. Ora ci godiamo le vacanze, anche perché non so se siano arrivate offerte direttamente ai blaugrana”.

“Per quello che ci riguarda aspettiamo la fine del Mondiale e poi saremo pronti a lavorare” dichiara quando gli viene chiesto se c’è possibilità che rimanga all’Inter”.

Un addio, o un arrivederci, dal sapore amaro per (l’ex) numero 8, che avrebbe gradito quantomeno un saluto o un augurio. Secondo quanto dichiarato da Mazinho, il club milanese neroazzurro non ha comunicato nulla al giocatore, atteggiamento non passato inosservato all’entourage e al giocatore stesso che si dice deluso da questo.

Non hanno comunicato alcunché né a noi né al Barcellona. Da questo punta di vista apprendo le informazioni su mio figlio leggendo voi. Grazie alla stampa. I nerazzurri non hanno esercitato il diritto di acquisto. Noi per ora non possiamo aspettare. O meglio, non possiamo attendere che l’Inter bussi nuovamente alla nostra porta. Stiamo lavorando per la situazione del giocatore e non possiamo quindi dare la priorità all’Inter. Rafinha voleva restare, sfortunatamente non è successo. È il calcio, cambia tutto da un’ora all’altra”.

Aurora Levati