In memoria di Giorgio Ascarelli, ebreo

Molti sono i nomi ebrei di cui non ricordiamo più nulla o quasi.

Personaggi  la cui opera  ha contribuito alla cultura , alla filantropia e allo sport:  in ogni dove ci sono  ebrei deportati, uccisi o annullati da piangere e da ricordare.

 Anche il calcio ha avuto le sue vittime.

Oggi parliamo di  Giorgio Ascarelli,  un imprenditore tessile napoletano nato da una facoltosa famiglia dell’alta borghesia ebraica di Napoli.

Libro Presidenti
Fonte immagine Sito ufficiale SSC Napoli

Benefattore, mecenate e appassionato di sport, Ascarelli nacque nel 1894. L’uomo   desiderava creare un club all’altezza delle squadre del Nord e così  fondò la Società Napoli Calcio il primo agosto 1926.  Ne divenne il  Presidente.  

L’imprenditore illuminato  successivamente donò alla città uno stadio costruito interamente a sue spese  che chiamò Vesuvio.

Era  situato nel rione Luzzati  vicino alla ferrovia di Napoli: un impianto elegante e di grande pregio architettonico.

Diciassette giorni dopo la sua inaugurazione, Giorgio  a soli 36 anni morì a causa di una peritonite.

Il popolo di Napoli affranto dal dolore partecipò in massa alle esequie del loro “mitico Presidente” e  cambiò il nome dello stadio da  Vesuvio a  “Giorgio Ascarelli”.

A causa delle leggi razziali, sotto il regime fascista, il nome subì una ulteriore modifica: divenne il  Partenopeo e ospitò due partite del mondiale del 1934, tra cui la finale del terzo posto.

Lo stadio crollò sotto i  bombardamenti degli alleati nel corso della seconda guerra mondiale,  ma il nome Ascarelli sopravvisse.

Il  rione che comprendeva la zona in cui sorgeva lo stadio prese il nome di  “rione Ascarelli”. Oggi è oggetto di interesse generale ed è  inserito nell’itinerario ebraico della città di Napoli.

Nel 2011 Napoli dedicò  all’industriale l’impianto sportivo comunale di Ponticelli, con l’accompagnamento  di una targa in marmo in cui viene scritto:

“A Giorgio Ascarelli, lungimirante industriale e munifico presidente della nascente Società Sportiva Calcio Napoli, la cui memoria fu oltraggiata dalla politica razziale fascista, che a Napoli si manifestò anche attraverso la cancellazione del nome di “Stadio Giorgio Ascarelli” all’impianto da lui voluto e finanziato alla vigilia degli incontri della Coppa del Mondo del 1934.

A perenne monito e in doveroso ricordo di tutte le persone discriminate per motivi religiosi, politici e razziali, il Comune di Napoli pose nel settantreesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, e tante sofferenze causarono anche per la nostra città”.

Per non dimenticare il Presidente, un gruppo di cittadini tifosi con la collaborazione del Sindaco De Magistris  ha  chiesto di   rinominare la Piazza dove sorgeva il Partenopeo (oggi Piazzale Vincenzo Tecchio) alla memoria di Giorgio Ascarelli.

Iniziativa che non è al momento ancora realizzata, ma la passione nei confronti di chi ha amato il Napoli calcio e la sua città non si fermerà davanti a nessun ostacolo.  

Ci auguriamo che l’opera  del grande imprenditore un giorno  possa essere giustamente riconosciuta e ricollocata  nella storia della città.

Cinzia Fresia