Stupisce vedere la Juventus nella parte bassa della classifica, a secco di punti. Due sconfitte consecutive, tra l’altro nelle prime giornate di campionato, non era mai successo ai bianconeri. Ed ecco che la sconfitta di Roma pesa inesorabile sull’ambiente, non tanto per lo scontro diretto quanto per far emergere dubbi, paure, preoccupazioni sul nuovo ciclo bianconero. Analizzare la situazione quando si tratta di Juve non è mai semplice ma all’indomani della gara disputata all’Olimpico non potevamo fare altro che interpellare Massimo ZampiniJuventino a Roma, opinionista radiotelevisivo e autore di molti libri e di un portale di successo tra il popolo bianconero. Amato da molti tifosi juventini per la sua analisi sempre obiettiva e il suo amore per i colori.

La “nuova Juve” a secco di punti dopo due giornate. Credi sia “normale amministrazione” dovuta al rinnovamento e quindi bisogna avere pazienza oppure credi che c’è da preoccuparsi in quanto emergono difficoltà non considerate fino ad ora? La Juve a 0 punti dopo due giornate non può essere normale amministrazione. Se la sconfitta di Roma è tutto sommato preventivabile (più nel risultato che nel gioco espresso), quella in casa con l’Udinese pesa. Altro che normale amministrazione, bisogna reagire da subito.

Andavano fatti dei cambiamenti dopo un lungo ciclo vincente, è indubbio, ma non credi che forse siano stai cambiati troppi uomini? So di essere tra i pochi, ma non la penso così. Questa dirigenza non aveva praticamente mai venduto un titolare in 4 anni. Era quella l’anomalia, non l’estate in cui si fa a meno di Pirlo ormai a fine corsa, di Vidal dopo due anni tribolati a 40 milioni e di Tevez con il desiderio di Argentina da mesi. L’innesto di Khedira era una buona idea, davanti è arrivata gente di qualità (e c’è sempre Morata…), mi pare invece che manchi un alter ego di Marchisio, qualcuno che sappia dare ordine e fare girare la squadra. Con i ricambi giusti, si può vincere nonostante le cessioni.

E’ vero, non bisogna dimenticare le assenze.  Quella di Marchisio pesa su tutte. In assenza di centrale in grado di far girare la squadra Allegri ha deciso di appellarsi a Padoin in quel ruolo. Non credi che forse sarebbe stato meglio giocare con un modulo diverso da plasmare sui giocatori a disposizione? 

Saltando l’ovvia e insopportabile premessa che solo l’allenatore vede la squadra in settimana, ammetto che mi sarei aspettato un modulo diverso, l’inserimento di Pereyra al posto di uno degli esterni, per avere anche un uomo tra le linee. Ieri in campo c’era poca qualità a centrocampo, ma grande qualità in panchina, tra Cuadrado, Sandro, Pereyra e Morata. Ecco, credo che in un momento di così grande difficoltà, forse trovare il modulo adatto per affidarsi a chi ha doti superiori sarebbe più saggio. Ma la stagione è lunga, c’è tutto il tempo per cambiare rotta.

Pogba non sembra il giocatore talentuoso che tutti conosciamo. Pesa troppo quella maglia numero 10 o è solo una questione di condizione? 

Pogba sta capendo la differenza tra fare la stella in mezzo alle stelle e trascinare un centrocampo (per ora) senza stelle. Per questo cerca di strafare, si arrabbia, protesta. Vorrebbe essere il leader che ancora non è.

Il mercato sta per concludersi. La Juve ha registrato carenza di gioco, idee e il centrocampo sembra allo sbando. Mancano ancora dei colpi: chi potrebbe, a tuo parere, servire alla causa?

 Il nome giusto sarebbe Gundogan, o, se vogliamo restare nel nostro campionato, uno come Biglia, centrocampisti con qualità tecnica e tattica. Ma a fine mercato non è facile andarli a prendere.

Ora la Juve deve appellarsi al gruppo, alla mentalità e al carattere che l’ha sempre contraddistinta. Non credi che i tanti volti nuovi,  molti giovani,  e la perdita di pedine fondamentali (per classe e carisma) rendono tutto più complicato?

 Certamente al gruppo va dato tempo per ritrovarsi del tutto, non si può pretendere totale feeling e armonia dopo poche settimane, calcolando poi che gli ultimi arrivi sono con gli altri da qualche giorno. Tuttavia gente di carattere ne abbiamo, soprattutto tra portiere e difensori. Troveranno il modo di reagire.

Caterina Autiero