La sconfitta dei rossoneri contro il Napoli ha evidenziato qualche lacuna, al netto degli infortuni e del pasticciaccio del gol annullato a Kessie.
Da dove ripartirà il Milan?

Espugnare San Siro è il sogno nel cassetto di ogni squadra. La “Scala” del calcio, sia che si colori di rossonero, sia che si colori di nerazzurro sulle note di “Luci a San Siro”, mantiene immutato nel tempo un senso di quasi sacralità.

È toccato al Napoli stavolta colorare di un colore diverso dai toni originari questo tempio del pallone.

Il gol della giovane perla Elmas, a dieci minuti dall’inizio della partita, ha spiazzato i rossoneri che hanno man mano messo in evidenza le pecche di una squadra che fondamentalmente c’è ma che, complici gli infortuni, si è vista sfuggire di mano la partita… fino al clamoroso gol del pareggio ad opera Kessie, poi annullato dal VAR per fuorigioco di Giroud (col dubbio cocente del fallo dello stesso Giroud su Juan Jesus).

Al Milan oggi mancano pedine importanti sulla sua scacchiera: Leao, Rebic, Calabria, Kjaer, Theo Hernandez.

Nell’ultima giornata del girone di andata i rossoneri saranno al cospetto di una delle squadre più in forma del momento: l’Empoli del caparbio Andreazzoli, contro cui proprio il Napoli ha impattato appena dieci giorni fa.

Gara temibile e delicata, per la quale pare che solo Theo Hernandez recupererà dallo stato influenzale da cui è stato colpito.

Ma cosa non ha funzionato nel match contro il Napoli?

Spiazzati dal gol di Elmas e fermati in più occasioni da una difesa, quella azzurra, nella quale in pochi, fino a poco tempo fa, avrebbero scommesso.

Un Rrahmani possente capace di impattare contro un colosso come Kessie e fermarlo.

Malcuit che sembra un altro giocatore rispetto a quello che qualche anno fa arrivò in azzurro. Di Lorenzo che difende e crea gioco a muso duro contro gli avversari.

E il centrocampo del Milan che ha patito il ritorno, sebbene non al 100% di Anguissa, con i guizzi di un Lozano che sembra avere ritrovato il suo essere calciatore e soprattutto, quella trottola non impazzita di Elmas.

Le azioni messe in campo dal Milan sono state valide sebbene non continuative, con Ibra che si è reso naturalmente pericoloso come sempre, soprattutto di testa e il gran bel tiro di Florenzi che chi vi scrive, dalla sua prospettiva, ha visto praticamente in porta.

Tocchi d’artista che non hanno prodotto il risultato sperato, tranne quel gol allo scadere.

La bordata di Kessie ha fatto esplodere San Siro ma il VAR ha sentenziato che l’azione fosse viziata da fuorigioco di Giroud.

Sulle polemiche sorte subito dopo, con strascichi ancora copiosi, si è evidenziato altresì il fallo di Giroud su Juan Jesus, preso letteralmente per il collo. Forse questo sarebbe stato meglio fosse il motivo dell’annullamento del gol ma sentenza dice fuorigioco e fuorigioco sia.

Il Milan perde punti per strada ma non certo tutto è compiuto.

Terzo, ma a pari punti proprio con gli azzurri di Spalletti, sta dando vita ad un campionato non certo noioso, e, scommettiamo, da gennaio a maggio, ne vedremo delle belle, col Milan protagonista senza dubbio.

Se qualcosa domenica sera non ha funzionato si riparerà; mai sosta fu più propizia come quella che ci condurrà ai primi giorni del nuovo anno, con la concreta speranza di ritrovare tutti in campo sani e pronti a dare spettacolo.

Ai tifosi il compito di sostenere, sempre e comunque … a molti rivolgiamo una preghiera: lasciate stare il Vesuvio…!!!


Simona Cannaò