C’era una volta il Brescia: non sempre parte integrante dell’élite del calcio italiano ma una squadra che ha saputo costruirsi un’identità forte e riconoscibile.
I bresciani sono un popolo orgoglioso, profondamente legato alla propria città , e su questi valori è stata fondata la loro squadra. Una società capace di forgiare talenti e lanciare sul palcoscenico italiano campioni destinati a fare la storia.Oggi purtroppo, a distanza di decenni dai suoi momenti più gloriosi, la Leonessa si ritrova ferita, con il futuro in bilico e il presente avvolto da una parola amara: fallimento.
Il Brescia è stato, per molti anni, sinonimo di crescita e rilancio, una fucina di campioni. Basterebbe citare Andrea Pirlo, cresciuto nelle giovanili e poi esploso tra le rondinelle, per comprendere l’importanza del vivaio bresciano. Ma la lista è lunga e prestigiosa: Roberto Baggio, Pep Guardiola (breve ma iconico il suo passaggio), Luca Toni, Marek Hamsik, Sandro Tonali. Ognuno ha lasciato un’impronta e molti hanno mosso i primi passi decisivi sotto le luci del Rigamonti.
La squadra ha navigato tra Serie A e Serie B per buona parte della sua storia recente, vivendo cicli di entusiasmo alternati a momenti di transizione. Il culmine della modernità arriva con il ritorno in Serie A nel 2019, spinto da un Sandro Tonali appena ventenne e da un pubblico che sognava il grande rilancio.

FOTOLIVE FELICE CALABRO’
Il nome di Massimo Cellino è indissolubilmente legato alle ultime stagioni del club. Il discusso ex patron del Cagliari ha acquistato il Brescia nel 2017, portando inizialmente entusiasmo e ambizione. Ma la sua gestione si è presto rivelata caotica: cambi di allenatori a raffica, decisioni tecniche discutibili, un rapporto sempre più deteriorato con la tifoseria. Anche in Serie B, la squadra è stata protagonista di un continuo alternarsi di speranze e delusioni. Le promozioni mancate, i conti in rosso, la mancanza di un progetto solido hanno minato alle fondamenta dell’intera struttura societaria.
Nel 2024 la situazione del Brescia precipita.
Le difficoltà finanziarie diventano insormontabili: stipendi non pagati, vertenze legali, rapporti sempre più tesi con i tifosi. La squadra, priva di una guida tecnica abbastanza determinata e senza un piano sportivo credibile, scivola verso il fondo della classifica in Serie C.
Nella primavera del 2025, arriva la notizia che nessun tifoso avrebbe mai voluto sentire: il Brescia Calcio è ufficialmente fallito. La FIGC dichiara la decadenza dell’affiliazione e la società viene esclusa dai campionati professionistici.
Resta una ferita profonda nel cuore della città ma resta anche la storia della Leonessa. Resta il vivaio, che ha continuato a lavorare con passione anche nei momenti più bui. E resta una tifoseria fiera, pronta a ripartire, come già accaduto a tante altre piazze storiche del calcio italiano. Si parla già di una nuova società pronta a raccogliere l’eredità del Brescia, con l’obiettivo di ricostruire passo dopo passo, con trasparenza e amore per la maglia. La Leonessa è caduta, ma a Brescia sanno bene che il coraggio non si misura nei successi, quanto nella forza di rialzarsi.
Federica Vitali