Belle, spesso già ricche e famose: sono modelle, attrici, cantanti, o semplicemente “popolari” in quanto compagne di calciatori. Sono loro, le wags, le protagoniste indiscusse del “dorato” mondo del calcio. Il termine è stato coniato nel 2006, in occasione dei mondiali, dai tabloid britannici: è l’acronimo di wives (mogli) e girlfriends (fidanzate) di calciatori (in quel caso inglesi).

Complici i social, queste “ragazze fortunate” rubano la scena ai loro compagni a suon di tweets e selfie, fino a trasformarsi in vere e proprie opinioniste esprimendo pareri tecnici e sul mercato.
Un legame quello web-wags che si è coronato con una app completamente dedicata a loro.

Wagsapp è completamente “rosa”: l’’idea è di Silvia Berti (esperta di comunicazione, ha lavorato in diversi settori, soprattutto calcio), nata in collaborazione con una società tutta al femminile che si occupa di sviluppo di applicazioni mobili, la L&Gapp.

Gratuita e disponibile sia su Appstore che su Googleplay, permette di interagire con le wags e di esprimere preferenze mediante voti.

“Non si tratta di una app “gossippara”, piuttosto, cerca di essere il più possibile “elegante” nell’avvicinare il tifoso al suo campione”.

Prevede due tipi di classifiche: la top 11 (con le più votate in tempo reale) e il Dream Team (una squadra di calcio espressa dal voto degli utenti e dal ruolo in cui gioca il compagno).

Questa app è nata per gioco: un giorno con amici immaginammo una squadra composta da wags, ognuna corrispondente al ruolo in cui gioca il compagno” .

E, oltre alla versione mobile, non poteva mancare la versione web, wagsapp.net, che contiene più di 100 immagini delle wags, prese, soprattutto dai loro numerosi profili web.

A vederle, sembrano tutte amiche e affiatate, unite nel tifo, negli agi, nelle passioni, insomma, sembra che le wags sfatino il mito che tra donne esiste competizione ed è impossibile creare “cameratismo” “molto è di facciata, sono rarissimi i casi di vere amicizie, durature, è più che altro un obbligo di convivenza”.

Shopping, vacanze, cene, feste, gli alti e bassi della coppia, le rappacificazioni e le smentite, i fiori d’arancio, l’arrivo della cicogna e l’intera gravidanza, e ancora, le ore di fatica in palestra, l’alimentazione e i consigli di bellezza: la wag perfetta pubblica tutto della sua vita privata.

Molto spesso si tratta di ragazze giovani che si trovano catapultate in un mondo nuovo, fatto di protagonismo e l’esplosione dei social garantisce visibilità…altri sono i casi delle wags che usano i social e il loro ritorno d’immagine per professione, come la moglie di Rooney con la sua linea d’abbigliamento”.

Spesso criticate, invidiate, ma comunque seguitissime al pari dei celebri mariti “lo definisco un corto circuito emozionale: la gente vuole entrare il più possibile nella vita del proprio idolo, per sentirsi più vicino, conoscerlo”. Insomma, per una wag sembra ormai indispensabile cinguettare.

Caterina Autiero