L’aria in casa del Chievo Verona è difficile da respirare, l’atmosfera e gli animi si stanno scaldando oramai da qualche partita a questa parte.

Troppi episodi, troppe situazioni dubbie che si verificano da diverse partite a questa parte e che vanno a inficiare un lavoro già di suo difficile e complicato: quello di provare a salvare un’annata che parte già penalizzata.

E’ Romairone per primo a presentarsi ai microfoni palesando un’insoddisfazione sulle direzioni arbitrali che non è nuova da parte dei clivensi in questo periodo. Il direttore si interroga sul perché il Var non venga chiamato in causa con equità, andando così a viziare le prestazioni di una squadra che già deve lottare quotidianamente – e da tanto – contro grossi fantasmi.

“Ogni giorno dobbiamo ripartire da capo, fateci perdere sul campo. Vorremmo perdere perché siamo scarsi non per cose collaterali al campo”.

Uno sfogo al quale si aggiunge quello di Mimmo Di Carlo, il quale ribadisce il concetto già espresso dal DS. Difficile battersi quando si è sempre in minoranza, soprattutto da sei turni a questa parte: questo il succo delle dichiarazioni del mister, che effettivamente poco ha da rimproverare ai suoi circa la prestazione di ieri sera contro il Milan. Per tutti i primi 45′ i gialloblu hanno tenuto testa al Diavolo e il pareggio della prima frazione di gioco è stato un risultato indiscutibile.

Di carlo
Sky sport

Si può soltanto immaginare il peso di queste vicende – vere o presunte – sulla psicologia della squadra veneta, partita già penalizzata dal -3 e dal cambio in corsa della panchina. Veramente il Chievo Verona sta vivendo una stagione da incubo, stagione purtroppo le cui basi affondano in quella scorsa e si sono alimentate durante l’ estate, con il processo per le plusvalenze fittizie.

Non è sicuramente facile lavorare in questo clima. Aggungere a tali difficoltà il subdolo dubbio di una sorta di complotto voluto, quasi come se fosse tutto già scritto e prestabilito sulla carta, non fa altro che minare la possibilità di una serenità – soprattutto mentale – necessaria,  per non gettare tutto alle ortiche prima che la matematica li condanni in maniera definitiva.

Sul campo il Chievo non si presenta mai in veste arrendevole, anzi. Non è stato remissivo contro la Fiorentina, non lo è stato contro l’Udinese, nemmeno contro il Milan ieri. La squadra dà realmente segnali di voler continuare nella sua complicatissima lotta, contrariamente al debutto del campionato in cui sembrava già alla resa.

Eppure ogni partita dei clivensi finisce per naufragare nelle polemiche, innescando così un meccanismo pericolosissimo in cui si finisce veramente per convincersi di essere le vittime sacrificali del sistema.

Sarebbe vitale una vittoria limpida, senza nuvole: questa squadra ne ha bisogno come l’aria che respira. Che è purtroppo – come dicevamo – diventata troppo pesante.

Daniela Russo