La notizia dell’esclusione di Hauge dalla lista Uefa ha suscitato scalpore e delusione per il giovane talento milanista.
Qual è il motivo che si nasconde dietro la scelta di Pioli?

Alla base della decisione del Milan di sacrificare il giovane attaccante norvegese, c’è la necessità di inserire in lista i nuovi innesti arrivati dal mercato di gennaio Mandzukic, Tomori e Meitè, anche alla luce del taglio di posti in lista (da 23 a 22 ndr.).

Sebbene Hauge abbia dimostrato di poter essere utile in Europa League, segnando anche tre reti nella fase a gironi, ha lasciato spazio ai più “servibili” Rebic, Leao, Diaz, Saelemaekers e Mandzukic. L’attacco rossonero, infatti, è il reparto dove Pioli ha in assoluto più margine di scelta.

In molti, sui social, si sono chiesti se l’esclusione di Hauge e il conseguente scarso utilizzo del giocatore non porterà presto ad una cessione, oppure ad un prestito per dargli la possibilità di giocare e farsi le ossa.

Arriva però la secca smentita del Milan che rimarca come la scelta di escludere l’attaccante norvegese sia dettata unicamente dalla necessità di inserire in lista i nuovi arrivati.

Sul fronte mercato, del resto, il Milan ha rifiutato le offerte arrivate durante la sessione invernale di calciomercato per il classe ’99.

Anche lo stesso Hauge ha accettato serenamente la decisione della società, comprendendo di aver avuto il suo spazio nella fase a gironi, di dover ancora maturare e di aver comunque lasciato il suo posto a giocatori con un’esperienza maggiore, anche in vista dell’aumento del coefficiente di difficoltà della competizione.

Nessun Caso Hauge, dunque.

Il norvegese è ancora saldamente ancorato al progetto Milan, forse non troverà molti spazi in una rosa lunga come quella rossonera ma non gli manca l’umiltà e la voglia di fare bene e di mettersi a disposizione della squadra.

 

Micaela Monterosso