It’s coming home” dicevano gli inglesi l’anno scorso, durante i Mondiali di Russia, quando sembravano ad un passo dall’impresa poi mancata in semifinale.

Stavolta però, con quattro finaliste britanniche nei due massimi tornei continentali… it’s coming home per davvero!

Il talento del Liverpool, la faccia tosta dell’Arsenal, i rischi del Chelsea… ma resta senza dubbio il Tottenham il jolly che nessuno aveva considerato.

Prima l’impresa contro il City di Guardiola, poi la vittoria da sfavoriti negli istanti finali contro l’Ajax…

Gli Spurs sono arrivati in finale come ci arrivano gli eroi.

Harry Kane Tottenham
Foto: getwallpapers.com

E anche se in Olanda è rimasto seduto in tribuna a causa di un infortunio, il supereroe di questa squadra è da tempo ormai Harry Kane.

Attaccante di razza, dotato di una fisicità e di un senso del gol tali da suscitare i desideri di tantissimi top team europei.

Eppure Kane ha sempre scelto il Tottenham, sopra ogni altra cosa.

Lui, tifoso da sempre degli acerrimi nemici dell‘Arsenal, ha sempre rispettato la squadra che ha creduto in lui sin dai tempi delle giovanili.
La squadra che l’ha reso capocannoniere della Premier League e gioiello della Nazionale inglese.

Harry Kane Tottenham
Foto: Blog10

Ce ne sono pochi di giocatori dello stampo di Kane e non si tratta solo del talento.

Umiltà, senso del dovere e del sacrificio, lealtà.

È uno con la testa sulle spalle Harry Kane, grande leader dello spogliatoio.
Mai mezza parola fuori posto da parte sua.
Insomma, un giocatore inglese ‘vecchio stile’ nonostante sia nel pieno dei suoi 25 anni.

In patria lo chiamano “hurricane”, l’uragano, per una questione d’assonanza… e di potenza, chiaramente.

Kane e la porta si parlano, si cercano e si trovano con una facilità disarmante.

Ciò gli ha permesso di segnare ben 58 reti in un anno solare, record che non veniva infranto da tempo nel campionato inglese.

Harry Kane Inghilterra
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Con l’anima da trascinatore, è riuscito a far arrivare il proprio sostegno alla sua squadra nel momento più difficile anche non stando in campo.
L’anima di certi giocatori dopotutto è onnipresente.
Sugli spalti dell’Amsterdam Arena Kane ha pianto e gioito con il suo Tottenham.

Capitano con la C maiuscola, è l’uomo che fa la differenza, il più grande aiuto che Pochettino potesse ricevere anche dal punto di vista mentale.

I presupposti per permettere a questo fuoriclasse di giocare la finale di Champions a Madrid sembrano esserci tutti.

Quella notte spagnola che per dirla alla Venditti sarà una notte di sogni, di coppe e di campioni. Una notte di lacrime e preghiere.

Ed è in notti come queste che giocatori come Harry Kane illuminano i cieli sopra gli stadi come fossero stelle.

 

Federica Vitali