Ci sono molte possibilità che Dybala vada via dalla Juve‘ le parole di Gustavo Dybala che hanno scosso. Dopo una Joya via via sempre più evanescente, la storia tra Dybala e Juventus sembra essere stata condotta al capolinea

Oggi allenamenti aperti al pubblico, alla Continassa.

All’uscita dal campo, un bimbo si avvicina a Paulo Dybala, che si china su di lui abbracciandolo con tenerezza. Una tenerezza che in questo giorno ha una sorta di retrogusto amaro, che sa di addio.

Mentre non si attende altro che di conoscere l’esito del summit tra Allegri e la dirigenza bianconera, esito rimandato ancora a giudizio dopo un ulteriore incontro previsto per domani, Gustavo, fratello nonché procuratore della Joya, ha rotto il silenzio – un silenzio prolungato, che forse un altro agente avrebbe interrotto prima – e ha parlato del diez.

Ci sono molte possibilità che Paulo vada via dalla Juve, ha bisogno di cambiare. Se rimarrà in Italia o andrà all’estero al momento non lo posso dire. Ma prima era a suo agio in Italia, adesso non lo è più. Fuori dal campo non c’è alcun tipo di problema con Cristiano Ronaldo, ma i problemi sono in campo. Con lui non si può niente e Paulo è ancora giovane. Paulo non sarà l’unico ad andare via, altri giocatori non sono felici e faranno lo stesso”.

Queste parole – pesanti, soprattutto se inserite nel contesto odierno – non ci sorprendono. Solo ai più ciechi ha fatto comodo chiudere entrambi gli occhi davanti al ‘caso Dybala’, quando i segnali del malessere dell’argentino erano già straripanti.

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Adesso tutti pronti a puntare il dito verso calciatore e procuratore, tacciati di comportamento scorretto verso la Juventus. Perché è questo che accadrà.

Gustavo ha commesso un solo errore, invece: quello di aver parlato troppo tardi

Perché dopo un anno intero di incomprensioni, di panchine forzate, di cambi di ruolo senza alcun senso, le sue dichiarazioni, oggi, fanno apparire Paulo come l’unico colpevole della situazione creatasi. Come in tanti affermano, dandogli del sopravvalutato, del viziato, dell’irriconoscente.

La voce odierna di Gustavo Dybala è legittima – sì, legittima – e probabilmente irreversibile. Tra Dybala e la Juventus si è creata – da tanto, troppo tempo – una distanza incolmabile. Una ferita insanabile, tipica dei caratteri più introversi e silenziosi, che esplodono solo quando non ne possono più.

Le responsabilità da ripartire sono tante e non suddivisibili in parti uguali. Perché al di là dei conflitti interpersonali con Allegri – innegabili e estesi anche a altri, come si evince dal discorso del fratello – Dybala è stato gestito malissimo in primis dalla Juventus. Un talento va coltivato affinché sia fruttifero: con pazienza, giudizio, con severità se necessario. Ma metterlo da parte e mortificarlo, non serve, anzi diventa ovviamente controproducente.

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Sicuramente sarà molto facile per molti scaricare la totale responsabilità sul giovane argentino, reo – da sempre – di non essere all’ altezza della Juve.

Di chi sia all’altezza Paulo Dybala, ora solo il tempo potrà dircelo. Ma non possiamo non ricordare le parole – incriminatissime – di Dani Alves a proposito di Paulo, quando lo invitava a lasciare la Juventus per continuare a crescere.

A distanza di due anni, purtroppo, ci ritroviamo qui, a dargli amaramente ragione.

 

 

Daniela Russo