Non ci sarà squalifica per Giuseppe Rossi.

La sostanza assunta dal calciatore e  contestata era il dorzolamide, la cui assunzione è risalente alla gara Benevento-Genoa della passata stagione. Nonostante la sostanza sia realmente dopante, il Tribunale Nazionale Antidoping non ha riscontrato una reale volontà del calciatore di assumerla a quello scopo e perciò ha rigettato la richiesta della squalifica di un anno a fronte di una nota di biasimo. Un sospiro di sollievo per l’attaccante che nel corso della propria carriera si è trovato ad affrontare molte prove ardue e non soltanto sul campo.

Ad oggi svincolato, ha iniziato la propria avventura da professionista in Premier League vestendo la maglia del Manchester United. Con i reds colleziona 14 presenze sul terreno di gioco e quattro reti, prima del trasferimento  – sempre in Premier – al Newcastle. Qui l’esperienza lo vede protagonista in tredici gare, una in meno di quella precedente ma con una media realizzativa ancora più bassa: un solo gol all’attivo per lui.

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La parentesi più entusiasmante della propria vita calcistica la vivrà con il Villareal, in Liga, dove resterà per ben quattro stagioni, prima del trasferimento alla Fiorentina in Italia. Il suo score in questa avventura tocca numeri da vero attaccante: 190 partite giocate, 81 reti segnate e 25 assist vincenti. Dopo le gioie, i dolori lo  aspettavano a suo insaputa.

Corre la stagione 2011/2012, quando quella che si rivelerà solo la prima rottura al legamento crociato del ginocchio sinistro lo terrà lontano dal rettangolo verde per ben 557 giorni. Settimane interminabili e tanta voglia di tornare il prima possibile a giocare con la maglia della Fiorentina.

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Il destino tuttavia non gli riserva sconti: è il 6 gennaio 2014, e sino ad allora in quella stagione Giuseppe ha disputato 21 match e realizzato 16 reti ma un nuovo infortunio al legamento crociato  gli costa ben 115 giornate lontano dalla Serie A.

Quando sembra che il peggio sia passato, si scopre che al peggio non c’è mai fine. Solo sette mesi dopo l’ultimo infortunio, Rossi si rompe ancora il legamento collaterale mediale del medesimo ginocchio  e questa volta i giorni di riabilitazione dopo e convalescenza prima sono di più, 234.

Il disegno di questa carriera viene messo  duramente alla prova ancora il 10 aprile 2017: nuova rottura del legamento crociato del ginocchio, altri sei mesi di stop. Un incubo senza luce, il buio che sembrava spezzato solamente con la stagione al Celta Vigo e con l’approdo al Genoaun gol ritrovato che riapre la speranza per questo calciatore che a soli 31 anni ha affrontato infortuni inimmaginabili.

Oggi Pepito è senza squadra, alla ricerca di un nuovo percorso da intraprendere per rilanciarsi ma una cosa è certa: chiunque avrà il piacere di averlo nella propria rosa, godrà di un giocatore tanto forte sul campo quanto nella vita.

Chiara Vernini