Il 22 novembre 1981 la Fiorentina ospita il Genoa.

I viola, trascinati dal loro  capitano Giancarlo Antognoni, sono grintosi e decisi.

Al decimo minuto della ripresa, con la Fiorentina in vantaggio per 2 – 1, Antognoni, di fronte al portiere Martina della squadra avversaria, pronto per assestare quel gol che cerca dall’inizio della partita, viene colpito violentemente per errore alla testa dal ginocchio dall’estremo difensore genoano, in volo davanti alla porta.

Il numero dieci gigliato cade a terra privo di sensi, il cuore si arresta per mezzo minuto che sembra un’eternità, tra le urla e i pianti dei compagni che colgono la gravità di quanto sta accadendo e il silenzio dello stadio, ammutolito ed incredulo.

Lo staff medico presente a bordo campo interviene prontamente, Antognoni viene rianimato e trasportato urgentemente in ospedale dove sarà operato alla testa. 

La convalescenza è lunga e lo costringe a stare fuori dalla squadra in quell’anno nel quale la Fiorentina è in lotta per la conquista dello Scudetto. 

E’ il 21 marzo 1982 e nel primo giorno di primavera, come ad annunciare una rinascita, rientra finalmente in campo il Capitano nella partita Fiorentina – Cesena e si aggiudica un gol. Sarà sempre il suo il gol con cui i viola vincono sul Napoli a quattro giornate dalla fine del campionato. 

Senza l’allontanamento forzato dal campo, probabilmente quell’anno la Fiorentina avrebbe vinto lo Scudetto, conquistato invece dalla Juventus.

Antognoni, originario dell’Umbria, viene ceduto dall’Asti (per 700 milioni di lire) alla Fiorentina con la quale ha esordito diciottenne  in Serie A il 15 ottobre del 1972, nella partita contro il Verona; il giorno dopo la stampa specializzata lo descrive come erede di Rivera per lo stupefacente primo tempo; il noto telecronica Sandro Ciotti durante la cronaca di quella giornata di campionato dichiara: “Oggi ho visto esordire un campione”.

Verrà ribattezzato “Antonio” ma anche “Enel” come a dire che quando gioca lui si accendono le luci; un calciatore dalla falcata unica ed inconfondibile, perfettamente a suo agio nel gioco offensivo come nel ruolo di fascia.

Con la Fiorentina, club nel quale militerà sino al 1987, Antonioni si è aggiudicato la Coppa Italia della stagione 1974 – 75 e la Coppa di Lega Italo – Inglese nel 1975.

 

Anche in Nazionale, durante la partita per la qualificazione all’Europeo, Antognoni è strabiliante contro l’Olanda, nonostante la vittoria di quest’ultima. In Nazionale però Antognoni vedrà un susseguirsi di amarezze e rendimenti pregiudicati da problemi fisici e infortuni (la tarsalgia di cui ha sofferto è stata il suo calvario anche nella Fiorentina).

 

In Spagna 1982, con gli Azzurri che si laureano Campioni del Mondo, Antognoni ha segnato contro il Brasile la rete del 4 – 2, poi annullata per fuorigioco inesistente; un infortunio subito per un fallo l’ha costretto a non scendere in campo nella gloriosa finale contro la Germania: “Quella volta mi sono girate parecchio le scatole – dichiarerà in un’intervista – ho visto la finale seduto in tribuna stampa”.

Tra i titoli personali, Antognoni è stato insignito nel 2017 del Collare d’Oro al Merito Sportivo ed è inserito, nel 2010, nelle Leggende del Calcio del Golden Foot.

Dopo l’addio al calcio giocato, Antognoni ha ricoperto diversi incarichi per la società viola (sino a diventare co-allenatore per un breve periodo) e si è occupato anche di calcio giovanile per la Federcalcio.

Silvia Sanmory