Gervinho, che succede?

Gervinho nasce in Costa d’Avorio il 27 maggio del 1987. Dopo i primi passi sul rettangolo verde in Africa e le sue esperienze francesi e inglesi, l’attaccante vola in Italia per indossare i colori della Roma.

Nel 2016, tentato dai tanti soldi offerti decide di lasciare il calcio europeo e trasferirsi in Cina, dove finirà nel dimenticatoio per due anni, fino a che una squadra che stava cercando di risalire dalle ceneri non bussa alla sua porta.

Quella squadra è il Parma.

Gervinho
Eurosport

Il direttore Daniele Faggiano non ha avuto alcun dubbio nello scommettere sull’ivoriano. Con il ritorno in Serie A, frutto di un’impresa storica, aveva bisogno di un reparto offensivo che potesse mantenere il sogno dei tifosi e, come compagno di Roberto Inglese, Gervinho sembrava perfetto.

Nella stagione scorsa è stato una pedina fondamentale per la salvezza crociata e allo stesso tempo protagonista di gol mozzafiato e preziosissimi ai fini della classifica: il gol alla Weah contro il Cagliari, il 2-1 contro il Napoli, il gol di tacco alla Juventus che ha strappato un pareggio da brividi allo Stadium, e le galoppate contro il l’Inter a San Siro.

Diciotto mesi poi, arriva la sessione di mercato invernale e nonostante l’ivoriano non sia più impiegato come prima – sia per motivi di organico sia per motivi fisici –  nessuno si aspettava la “telenovela” andata in onda negli ultimi giorni.

Parliamo chiaro, tutti avrebbero accettato quell’offerta e forse al Parma, che  – vero – avrebbe perso  un giocatore importante, poteva servire un bel gruzzoletto per investire su qualche giovane. La contestazione avviene però per le modalità con cui  stava avvenendo lo scambio.

A un’ora dalla chiusura del calciomercato arriva la notizia, un po’ come una bomba. Gervinho viene intravisto a Milano pronto a firmare i documenti per l’Al-Sadd. E tra la confusione di tutta la dirigenza gialloblù  lo scambio si dà per certo. Anche se gli agenti dell’attaccante credevano di aver concluso in tempo la trattativa, non è stato così.

La federazione qatariota non ha accettato la documentazione e i contratti presentati.

E il  Parma ora sembrerebbe pronto a chiedere ricorso alla Fifa. Se non dovesse essere così, la faccenda si farà complicata come abbiamo ben sentito dalle parole in conferenza pre Cagliari – Parma dell’amareggiato mister D’Aversa:

“Gervinho non risulta tra i convocati perchè nelle ultime tre sedute d’allenamento non si è presentato al campo, evidentemente ha voluto fare una forzatura con la società per essere ceduto. Premetto che quattro giorni fa è venuto a parlare con me di questa eventuale possibilità di andare via, per poi vedersela con la proprietà. Gervinho è stato un giocatore importante per noi, ma credo anche che ho avuto a disposizione un gruppo che gli ha permesso di fare la migliore stagione della propria carriera: dunque è vero che era un giocatore importante ma quello che è più importante per me è il gruppo che ho a disposizione”.

Quindi, ora che Gervinho dovrà rimanere comunque a Parma, quasi sicuramente verrà messo fuori lista. La società e  sopratutto i  tifosi, che già in passato hanno  sofferto  per le precedenti disoneste gestioni vivendo un fallimento doloroso e che finalmente possono permettersi di sognare e rivivere i vecchi momenti di gloria, non si meritano un trattamento simile.

A volte – ci si chiede – basterebbe semplicemente capire l’importanza di quei colori con cui si scende in campo ogni domenica.

Bisogna, ora, solo fare affidamento sul gruppo e ripartire più forti di prima, con o senza Gervinho.

 

Giorgia Macchia