Se è vero che Roma non si è costruita in due giorni, è pur vero che da qualche parte è necessario cominciare. Il dolore di vite spezzate e altrettante sconvolte, difficilmente una ricostruzione potranno cancellare ma è certo un punto per ripartire. Genova nel cuore recita lo slogan nato a supporto del capoluogo ligure dopo la tragedia del crollo del ponte.

Tutta la città, e non solo, si è adoperata per una ricostruzione che parte dalle coscienze: diverse infatti le manifestazioni e le iniziative da un lato a supporto delle vittime, dall’altro di protesta. I genovesi presisi carico di una tragedia troppo grande per non coinvolgere un po’ tutti, si sentono vittima e carnefice insieme, laddove il carnefice è sempre, guarda caso, chi di mezzo non ci finisce e quasi sempre impossibile da circoscrivere.

Se è vero che lo Sport non può far miracoli, può di certo aiutare, quantomeno a non far sentir soli chi al momento non ha praticamente più nulla. Motivo per il quale mercoledì 10 ottobre durante l’amichevole Italia-Ucraina, il comune di Genova ha invitato a partecipare tutte le famiglie sfollate dopo la caduta del ponte.

Lo comunica il consigliere comunale con delega allo sport di Genova Stefano Anzalone nella sede del Coni Liguria a Genova durante la presentazione dell’iniziativa in programma domani alla Spezia: “Ho scritto ufficialmente al commissario straordinario della FIGC Roberto Fabbricini trovando grandissima disponibilità in questo senso e dobbiamo soltanto sistemare pochi dettagli. E nel contempo stiamo valutando anche altre iniziative per aiutare le persone sfollate”,  ‘Facciamo canestro per Genova‘.

Egle Patanè