Milan-Napoli, la partita degli ex sì, ma quelli in panchina.

Dopo mesi da allenatore del Napoli, ritornato in Italia dopo anni di vittorie all’estero, Mister Ancelotti riabbraccia San Siro da avversario e San Siro riabbraccia con un bellissimo striscione l’eterno storico uomo della storia dei rossoneri.

Questa volta ci troviamo di fronte una straordinaria e nostalgica serata: da una parte Ancelotti in veste azzurra, dall’altra Gattuso in veste rossonera, entrambi allenatori. Ma questi due…  quante ne hanno passate assieme! Ringhio, Campione del Mondo, pupillo di Carlo ai tempi d’oro del Milan. Insieme erano una forza ed hanno scritto non solo la storia di Milano, ma del calcio italiano: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e due Europee, due Champions League e per finire una Coppa del mondo per club.

Questa sera nel tempio calcistico di Milano si sono affrontati da avversari, ma mai da nemici.

 

Ancelotti decide di schierare dal primo minuto quattro attaccanti: Insigne (Ounas), Mertens (Verdi), Callejon e Milik, con lo scopo di asfaltare il Milan del suo ex centrocampista d’oro. Ma è il caso di dire che… l’allievo supera, o quasi, il maestro!

Gattuso agisce in maniera scaltra ed intelligente. Entrambe le squadre attaccano senza sosta, tante occasioni gol sventate dai miracoli di Ospina e Donnarumma, ma anche tante palle scaraventate verso la porta avversaria con superficialità per tentare la rete, tuttavia non è mancata la troppa generosità dei partenopei sottoporta che ha così facilitato la chiusura della difesa milanista.

Migliori in campo sicuramente sono i due portieri e Malcuit, giovane fenomeno che non perde occasione per farsi notare nella sua bravura intellettiva calcistica nel leggere la partita.

Il match finisce in parità, senza esultanze, 0-0, ma restano solo delusioni, rabbia e rimpianti…  almeno per il Napoli.

Perché il finale di partita è stato a dir poco scandaloso! Sembra che ormai gli Azzurri abbiano un abbonamento per i cartellini rossi nei finali di partita. Come nella partita contro l’Inter il 26 dicembre 2018, nello stesso stadio dove avvennero episodi spiacevoli di razzismo, e due espulsioni, anche questa volta due componenti del Napoli non sono stati risparmiati… Stavolta il pubblico è di nuovo colpevole con i soliti cori razzisti, anzi razziali, “noi non siamo napoletani” e “senti che puzza…” ma passa quasi inosservato (almeno per alcuni media e cronisti) quando il Napoli ancora una volta è stato vittima principalmente dell’arbitro.

Doveri espelle Ruiz, immagine Calciomercato

Nei minuti finali avviene l’espulsione per doppio cartellino di Fabiàn Ruìz, per un presunto tocco di mano quando invece il braccio era attaccato al corpo. E quindi la domanda sorge spontanea…

Ma la VAR l’abbiamo, perché non viene usata più?

Forse il vero responso arriverà in ritardo, come le immagini di DAZN.

Fuori gioco Fabiàn, Ancelotti paradossalmente nella sua pacatezza ha mostrato il suo disappunto esternando una parolaccia “c***o” ed ecco il secondo rosso destinato proprio a lui.

Ancelotti immagine yahoo

In un mondo calcistico dove si bestemmia, si fa del razzismo, si dicono cose peggiori della parola detta dal Mister, si punisce ovviamente l’uomo più incisivo della squadra. Di questa squadra.

Doveri, mi dispiace dirlo, ma ha fatto davvero male il suo dovere.

 

Disastro protagonista della partita è ancora una volta DAZN, troppe interruzioni per connessione e troppi minuti in ritardo in ogni casa dei tifosi. Sono sicura però che la testa ormai già sta proiettata per la partita di Coppa di martedì, concentrati già a passare il turno per raggiungere la Semifinale.

Forza Mister. Forza Azzurri. Forza Napoli!

 

Valentina Vittoria