Cento anni di storia, quella della Ssd Pro Sesto sempre nel nome del calcio e della passione per il pallone. Una “fame di Pro Sesto” che quest’anno cresce con la realizzazione di un progetto a cui la società lavora da anni: il calcio femminile. Di questo, ma non solo, abbiamo parlato con il presidente Gabriele Albertini.

Che bilancio si sente di tracciare dalla sua presidenza?

“Sono al secondo anno da presidente ed è un bilancio positivo. La società ha avviato da tempo un percorso di crescita organizzativo e strutturale; la presiedo in un momento di importanti novità dentro e fuori. Le Giovanili sono la nostra più grande soddisfazione: abbiamo raggiunto le finali regionali con tutte le categorie e quest’anno puntiamo alla Serie C con la prima squadra che sarebbe davvero la ciliegina sulla torta”.

Come si presenta questa stagione per la Pro Sesto?

“Siamo una squadra blasonata per una città importante con 80mila abitanti e un pubblico che ha sete di calcio professionistico; abbiamo l’obbligo di provarci e fare bene e con questo intendo lottare per i primi posti della classifica. Tutto questo va fatto con i tempi e i modi giusti ma già la scelta di un giovane allenatore che ha legato con la città, è segno di coraggio e dimostra la volontà di crescere. Insomma, si vede e si respira fame di Pro Sesto”.

La novità si chiama calcio femminile.

“In realtà è da qualche anno che stiamo dando linfa al movimento. Per fortuna quest’anno siamo riusciti a formare la squadra femminile: Serie D e Allieve e stanno crescendo le iscrizioni delle più piccole. Deve essere sincero: per il poco tempo impiegato per mettere in piedi le squadra e per far girare le informazioni essenziali, il risultato è ottimo. Il calcio femminile è il nostro nuovo progetto che seguo direttamente con Assunta Tassone e il suo team che stanno facendo un lavoro eccellente”.

Quali gli obiettivi del team “rosa”?

“Sono difficili da tracciare. Sicuramente le persone a cui ci siamo affidate, esperte e professioniste, stanno dando i primi frutti. Vogliamo sicuramente porre le basi migliorare conoscenze e capacità tecniche per poi, col tempo, crescere e coinvolgere sempre più ragazze”.

Secondo lei in Italia, è arrivato il momento della rivoluzione per movimento calcio femminile?

“Credo di sì. Il problema è come continuare: se è solo una costrizione della Federazione resterà fine a se stessa, se il cambiamento è nelle persone e nelle strutture allora qualcosa può mutare davvero. Noi ci siamo affidati a personale che conoscono il movimento, abbiamo colto la palla al balzo e vogliamo crederci davvero”.

Il sogno nel cassetto del presidente Albertini?

“In questi anni ne ho realizzati parecchi: già essere presidente della Pro Sesto è esso stesso un sogno. Ricordo che da bambino dicevo sempre di voler giocare in questa squadra, ora esserne il presidente è un onore. Se devo dirne uno direi: raggiungere il professionismo con la prima squadra. Un altro? Veder crescere tutto il movimento: siamo molto vicini a diventare un’eccellenza nazionale e ci terrei che il Centro sportivo Pro Sesto fosse un riferimento per le realtà vicine”.

 

Francesca Di Giuseppe