Francesco Magnanelli e la costruzione di un sogno

Primatista di presenze con la maglia del Sassuolo, Francesco Magnanelli è la dimostrazione vivente che non si deve mai rinunciare ai propri sogni.

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Francesco Magnanelli

Primatista di presenze con la maglia del Sassuolo, Francesco Magnanelli è la dimostrazione vivente che non si deve mai rinunciare ai propri sogni.

All’inizio della sua carriera, quand’era ancora praticamente un ragazzino, Magnanelli era stato annoverato tra i centrocampisti più promettenti d’Italia della sua generazione. Nel 2002 attira addirittura le attenzioni del Chievo, militante in Serie A, che ne acquisisce il cartellino. Per il giovane Magnanelli è l’inizio di una favola… che però sembra non avere lieto fine.

Al Chievo l’esordio nella massima divisione non arriva e la fiducia in Francesco inizia a sgretolarsi quando la stessa sorte capita nel passaggio alla Fiorentina.

Per lui zero presenze con la maglia Viola, che sfociano nell’acquisto da parte della Sangiovannese, squadra di Serie C1. Per Magnanelli, arrivato così precocemente in club di Serie A, sembra una sconfitta. Nemmeno la Sangiovannese, tra l’altro, gli mette nelle gambe i minuti di cui avrebbe bisogno: in un anno colleziona solo 7 presenze. È il 2005 e Magnanelli ha 21 anni, a quell’età molti suoi coetanei hanno già sfondato le porte dorate della Serie A.

Nonostante tutto Francesco tiene la testa bassa e lavora sodo, l’anno dopo tenta una nuova scommessa firmando per il piccolo Sassuolo, squadra di Serie C2 disposta a puntare sui giovani per iniziare la sua ascesa. Magnanelli con i neroverdi diventa un titolare inamovibile del centrocampo per la prima volta nella sua carriera e non delude le aspettative. Nel giro di tre stagioni il Sassuolo, sulla cui panchina si susseguono nomi celebri come quelli di Mandorlini e Pioli, riesce a prendersi la Serie B. La permanenza in serie cadetta è lunga per il Sassuolo, che lotta con le unghie e con i denti per conquistare la promozione. Magnanelli è uno dei protagonisti assoluti del Sassuolo dei miracoli, con cui trova la prima rete in una partita pesante: il derby contro il Modena.

Alla fine il sogno di Magnanelli si realizza e probabilmente è molto meglio di quello che si sarebbe aspettato. Perché vuoi mettere conquistare la Serie A dopo un cammino come questo? Dopo aver trainato le sorti di una piccola squadra di Serie C2 fino al massimo campionato italiano? È il 2013, sulla panchina del Sassuolo c’è Eusebio Di Francesco e Francesco Magnanelli, a 28 anni, si prende la sua rivincita.

Il destino sembra metterlo a dura prova ancora una volta quando, tre anni dopo, Magnanelli subisce la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro.

Francesco era in quel momento capitano e titolarissimo del Sassuolo, per cui segnava anche un discreto numero di gol. Molti dicevano che un infortunio del genere, alla sua età, significasse solo appendere gli scarpini al chiodo.

Magnanelli però mette tutti nel torto ancora una volta e 5 mesi dopo è di nuovo sul campo da calcio, facendo addirittura gol.

Solo nel 2022, all’ultima gara della stagione, arriverà il momento dei saluti per Francesco Magnanelli. Quella tra lui e il Sassuolo è una storia d’amore durata 17 anni, le 520 presenze lo rendono il giocatore ad aver indossato più volte la maglia neroverde nella storia del club. Il Sassuolo tributa al meglio il suo eroe, ritirando addirittura la sua maglia numero 4.

Il distacco dal Sassuolo però è graduale, perché Magnanelli diventa collaboratore di mister Dionisi prima di spiccare le ali da solo; attualmente, è l’allenatore della Primavera della Juventus.

Federica Vitali 

Fonte immagine di copertina: Atleti al tuo fianco