All’andata, al Franchi, la doppietta di Ilaria Mauro, al ritorno, in Danimarca, la doppietta di Lana Clelland: la Fiorentina Women’s FC vola agli ottavi di UWCL grazie alle sue attaccanti che, con istinto e fiuto del gol hanno steso il portiere Seabert e il Fortuna Hjorring.

 

Conosciamo meglio le due protagoniste viola di questa doppia sfida

Ilaria Mauro, nella culla del calcio italiano per portare avanti la rivoluzione

Ama Firenze, città che l’ha accolta nel 2016, apprezza in particolar modo bistecca alla fiorentina, vin santo e lampredotto: Ilaria Mauro, con la maglia viola si conferma come una delle calciatrici più forti d’Italia, vincendo sia il campionato, sia la coppa Italia e segnando con una media da vero bomber: 34 reti in due anni.

Nata a Gemona del Friuli (Udine) il 22 maggio 1988, inizia a giocare a calcio nel settore maschile della UP Reanese di Reana del Rojale, squadra con la quale gioca fino all’età di 13 anni.
Nel 2001 si trasferisce al Tavagnacco e disputa il campionato di Serie D femminile. Ma, l’anno successivo, ad appena 14 anni, viene inserita nella rosa della prima squadra e ottiene ben presto il posto da titolare.
Con il club friulano calca i campi di Serie A e contribuisce a conquistare due storici secondi posti che garantiscono la partecipazione alla Uefa Women’s Champions League.

Nell’estate 2013 il salto in Bundesliga secondo livello, nel Sand, e subito risulta importante per la conquista della promozione.
Resta in Germania, pur cambiando squadra, fino al 2015 poi, il richiamo della terra dantesca si fa forte e l’attaccante decide di tornare in Italia, a Firenze -in quella che definirei la culla del calcio femminile italiano– per segnare un’epoca con il suo bagaglio d’esperienza maturato all’estero.

La Mauro è parte integrante di quella generazoni di calciatrici che stanno portando avanti la rivoluzione culturale in Italia e il calcio tricolore al Mondiale.

Lana Clelland, una straniera in Italia

Anche Lana ha una lunga esperienza nel Tavagnacco prima di arrivare a Firenze. Con il club friulano, nella stagione 2016/17, realizza 23 reti e vince il titolo di capocannoniere della Serie A femminile.


Bionda, occhi di ghiaccio, tatuata, la scozzese classe 1993, cresciuta nel Rangers Ladies arriva, però, in Italia nel 2015, alla Pink Bari.
La Fiorentina era da un po’ che aveva messo gli occhi sul bomber che, in questi anni, ha maturato un’enorme crescita.
Ottime doti fisiche, tecniche, molto concentrata e soprattutto determinata, è tra le prime straniere ad aver scelto il tecnico calcio italiano per trovare terreno fertile per crescere e brillare. A suo modo anche lei è un ingranaggio del movimento calcio femminile che si sta evolvendo.

Caterina Autiero