Sebbene tutti i riflettori siano puntati sul big match di sabato sera che vede protagoniste assolute Napoli e Juventus, l’appuntamento settimanale con la Serie A impegnerà più del previsto; se siete stati graziati in “calcio d’angolo” guadagnandovi una libera uscita per un sabato sera con tanto di amici, birretta e big match (tutto compreso nel pacchetto), probabilmente è perché verrete incastrati a San Valentino ormai (purtroppo o per fortuna) imminente. Niente è mai lasciato al caso. Ad infrangere le attese e i cuori dei vostri partner, però, ci pensa un altro big match, il quale, più che essere passato in secondo piano è scivolato addirittura al terzo  e quarto posto.

San Valentino giorno degli innamorati e, quasi ironicamente, è il giorno di Fiorentina – Inter, un big match imperdibile, probabilmente, solo per chi davvero innamorato dei propri colori. A ogni unione che si rispetti la frase sigillo è proprio “Nella buona e nella cattiva sorte” e quale match, se non questo, potrebbe meglio render giustizia?
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Estremamente diverse eppure così uguali correvano alla stessa velocità pur seguendo percorsi diversi: una faceva sognare, l’altra suscitava clamore; eppure vincevano contro ogni logica e pronostico.
Purtroppo, però, se i fiorentini divertivano tanto quanto guadagnavano e i milanesi stupivano più per i risultati che per il gioco, gli equilibri sono stati destabilizzati e in men che non si dica si è passati dalle stelle alle stalle.
Da capoliste a fanalini di coda di chi – invece – da fanalino di coda si è catapultato ai vertici e più che in corsa è in vera e propria fuga. Immature e carenti, Fiorentina e Inter hanno racimolato fuori pista e deficit ai motori e il pit stop ai box si è rivelato più complicato di quanto si pensasse.  Una marcia che fatica a entrare: entrambe trovano difficoltà a ritornare in pista scattanti e a sfrecciare. A complicare la situazione (di classifica ma non solo) le altre scuderie: mentre Fiorentina e Inter perdono secondi – e punti – preziosi, le altre accorciano le distanze e il cielo su Firenze e Milano inizia ad incupirsi e farsi vacuo di stelle , quelle dell’Europa in particolar modo.
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Inversione di marcia: l’Inter di Mancini si era distinta per la poca qualità in fase di attacco (confermati dai
tanto odiati 1-0, che a oggi non sembrano neanche così sterili e brutti); povertà di gol compensata, però, da una possente difesa, caposaldo e anima del cinismo e della forza della squadra.
Al peggio non c’è mai fine: dopo aver perso primo, secondo e addirittura terzo posto in meno di niente, la squadra di Mancini ha perso anche il primato di miglior difesa e dopo aver chiuso il 2015 con soli 11 gol subiti, l’Inter del 2016 ne ha subiti 9 in sole 6 partite.
La Fiorentina, invece,  pur essendo quarta in classifica per gol segnati dopo Napoli, Juventus e Roma, contando 42 reti, 12 in più rispetto ai nerazzurri, in attacco inizia a vacillare e l’Inter pare ne abbia approfittato.

untitled-reportInter da “Coperta corta”: se i nerazzurri peccano di aver sfaldato la tanto acclamata solidità difensiva hanno al contempo migliorato la fase d’attacco come dimostrano le statistiche.

 Come diceva il buon FacchettiCi sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore“.
Batistuta un giorno disse “Avrei vinto il pallone d’oro se fossi stato nel Barcellona o a Manchester, ma volevo vincere con la Fiorentina ed entrare nella storia“… quindi cari tifosi avete ancora dubbi? Quale San Valentino migliore se non quello di trascorrerlo con l’amore di una vita? Abbandonate cioccolatini e coccole, la lotta Champions è più che interessante e né Fiorentina né Inter ammettono rivali (se non sul campo) almeno in amore.
Egle Patané