“Siam pronti alla morte…”

Ebbene si, le Azzurre sono chiamate a compiere un’altra impresa.
Il torneo avanza e c’è chi va salutando la Francia e chi resta sognando Lione.
Il cerchio si stringe e le squadre rimaste sono, inevitabilmente, forti: il coefficiente di difficoltà aumenta.
Sulla carta, sicuramente le Azzurre sembrano essere la vera sorpresa, inferiori a cospetto di USA, Francia e le altre… ma non è così, non è un caso se le calciatrici italiane sono arrivate ai quarti, semplicemente bisognava accorgersi di loro e credere in loro.

Così, con l’entusiasmo che ha contraddistinto il percorso compiuto fino ad ora, con la voglia di non porsi limiti e dispiegare tutto ciò che si ha, con la grande forza d’animo, con l’unione del gruppo, con intelligenza tattica, con la difesa solida e l’estro offensivo, le Azzurre affronteranno l’Olanda.

Per le nostre Ragazze Mondiali sarà una dura prova contro le campionesse d’Europa in carica (titolo vinto nel 2017, in casa). 

olanda calcio femminile

«L’Olanda è fortissima, ha un bacino d’utenza di oltre centomila tesserate che sono un oceano rispetto alle nostre 23 mila – riflette Bertolini -. Squadra che ha mostrato una crescita impressionante, piena di talenti e con una grande cultura calcistica, anche e soprattutto al maschile. Collettivo con grande consapevolezza dei suoi mezzi. Ha vinto l’ultimo Europeo: io considero l’Olanda una pretendente al titolo mondiale».

Le Oranje Leeuwinnen sono numero 8 nel FIFA Women’s World Ranking e alla seconda partecipazione ad un Mondiale, dopo aver raggiunto gli ottavi di finale in Canada nel 2015, solo vittorie in questo torneo: hanno cominciato la loro campagna di Francia con un successo sulla Nuova Zelanda (1-0), poi i trionfi su Camerun (3-1) e Canada (2-1); chiuso il girone da prime della classe hanno eliminato il Giappone (finalista dell’ultimo Mondiale e regine nel 2011).

Come da tradizione olandese, hanno una forte propensione offensiva: 8 le reti segnate finora con 6 marcatorici diverse; solo tre quelle incassate.

Squadra rocciosa, molto fisica, dotata di buona tecnica, alterna il 4-2-3-1 al 4-3-3, con Martens (vincitrice del The Best FIFA Women’s Player 2017 che milita nel Barcellona), Van De Sanden (veloce ala destra del Lione dai look stravaganti) e Miedema (neocampionessa del campionato inglese con l’Arsenal) elementi imprescindibili (Beerensteyn come opzione dalla panchina).
A supporto del trio d’ attacco le Leonesse possono contare su un centrocampo forte e tecnico composto dal capitano Sherida Spitse, Jackie Groenen e dalla talentuosa Daniëlle van de Donk.
Tra i pali van Veenendaal è una sicurezza: in particolare contro il Giappone, in cui la solida difesa ha vacillato, ha mostrato il suo talento con interventi decisivi.

Le ragazze allenate – come l’Italia di Milena Bertolini – da una donna, Sarina Wiegman (ex centrocampista), dopo il successo agli Europei 2017, sia per la conquista del titolo che per l’impatto mediatico ottenuto, hanno molto seguito e spesso gli stadi fanno segnare il tutto esaurito.

L’interesse e il riconoscimento verso le donne olandesi del calcio ha generato anche un passo verso l’emancipazione. Poco prima dell’inizio del Mondiale francese, infatti, la Federcalcio Olandese (KNVB)  ha annunciato di aver trovato un accordo per ridurre il divario salariale fra calciatori e calciatrici della nazionale, un accordo che prevede l’arrivo alla piena parità nel 2023.

“Pensando al 2017, quella è stata un’estate speciale, abbiamo sentito un profondo legame con il popolo Olandese e abbiamo conquistato molti nuovi tifosi”, spiega l’attaccante Martens “Ci è sembrata una svolta. Ma adesso vogliamo passare al livello successivo…”.

A due anni dal successo Europeo e supportate da una folla arancione, le Leonesse puntano al primo titolo mondiale.

Ma dovranno vedersela con un’Italia pronta alla morte…!

 

Caterina Autiero