Chissà se Fabio Paratici, al tempo dei primi passi con la Borgonovese,  si aspettava un futuro dirigenziale  in prima linea con la Juventus.

La sua carriera da calciatore – è  originario di Borgovaltidone –  si realizza nelle serie minori  e si conclude nel Brindisi in C2 a 32 anni.

Diversamente da altri due piacentini celebri, ovvero i fratelli Filippo e Simone Inzaghi, per Fabio il calcio è stato un peregrinare nelle serie minori.

Dopo la parentesi calcistica, Fabio inizia praticamente da subito la carriera di dirigente sportivo nella Sampdoria.

In questa circostanza che il giovane  dimostra un certo talento diventando il capo degli osservatori del club genovese.

In breve raggiunge la qualifica di direttore sportivo.

Nel periodo di attività a Genova ottiene il traguardo importante della qualificazione ai preliminari  di  Champions League con la prima squadra e uno Scudetto con la Primavera.

La sua carriera dirigenziale  spicca nell’istante  in cui approda alla Juventus al seguito di Beppe Marotta, allora direttore generale della Sampdoria.

Fabio Paratici assume il ruolo di direttore sportivo.

In quello stesso momento  sul Borgonovese dalle belle speranze si accendono le luci della ribalta. Tratta prima persona l’acquisto di Carlos Tevez e sarà di primaria importanza nel passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus.

Con questa trattativa  Fabio Paratici viene sdoganato soprattutto in Europa: diventa  tra i dirigenti più richiesti in circolazione.

Paratici e Nedved
Fonte immagine pagina Fb ufficiale Sky

Fondamentale la collaborazione insieme a Marina Granovaskaia – manager del Chelsea e braccio destro di Roman Abramovich –   per lo  svincolo di Maurizio Sarri, approdato poi alla Juventus dopo Massimiliano Allegri.

Nonostante la carriera ricca di successi, tra voci e fake news, i rapporti con il club bianconero sembrerebbero  in crisi.

Tra le cause,  un errato mercato nella scorsa stagione, i rinnovi inspiegabili a giocatori ormai a fine carriera,  alcuni errori sulla scelta dei troppi extra comunitari.

Azione quest’ultima  che avrebbe pregiudicato l’arrivo di Luis Suarez, primo obiettivo del club.

Tuttavia al momento alla Continassa si tace e Fabio Paratici continua a lavorare normalmente per la Juventus.

Alcuni “rumors” parlano di un passaggio alla Roma, ma per ora pare nulla di fatto.

Il Presidente Andrea Agnelli nutre un profondo feeling lavorativo nei confronti del Piacentino e non vorrebbe rinunciarvi.  Anche lo stesso Paratici non ha mai messo in dubbio di stare bene a Torino.

Sarà quindi decisione del C.d.A della Società e fondamentale il parere di Exor  in quanto direttamente coinvolta nelle operazioni  di promozione e marketing legate alle immagini dei giocatori.

In ultimo ci sono le opinioni dei tifosi i quali si dividono esattamente in due gruppi, il primo pensa che sia un genio della compra-vendita calciatori,  l’altro sostiene il contrario.

Indubbiamente il ruolo del dirigente è tutt’altro che facile.

Bisogna rendere conto a una holding finanziaria, con una capitalizzazione di quasi 24 miliardi di dollari americani che riassume una storia imprenditoriale fatta di oltre un secolo di investimenti.

Il giovane dirigente si è trovato forse troppo presto a rivestire un ruolo complesso  e complicato, ricco di intrecci non sempre volti all’ottenimento del medesimo obiettivo.

Sebbene la Juventus abbia annunciato varie rivoluzioni all’interno dell’organico  al momento il Chief Football Officer  della Juventus resta dov’è.

Cinzia Fresia