La quarta giornata di Europa League ha regalato alle italiane gioie e dolori. La Roma, scesa in campo alle 19.00, può sorridere grazie ai quattro gol rifilati alla formazione austriaca. Sul piatto della bilancia oltre alla soddisfazione per i tre punti che la portano in vetta al gruppo E pesano, in modo differente, anche le due reti incassate. Se la prima, subita dopo solo due minuti di gioco, è servita ai giallorossi per tirar fuori la grinta necessaria per imporre il proprio gioco e portare a casa il risultato, la seconda, arrivata a pochi minuti dal triplice fischio, evidenzia un calo di tensione che resta il problema più grande della squadra capitolina. Nonostante i due gol al passivo, Spalletti e i suoi, guidati da Dzeko, possono rientrare nella Capitale soddisfatti per la prestazione disputata anche se condizionati dalle  numerose defezioni dovute agli infortuni.

Se la Roma ha imparato la lezione a seguito dei centoventi secondi di blackout avuti nello scorso turno della competizione contro lo stesso  Austria Vienna, a esser caduto nello  stesso errore è stato il Sassuolo, proprio contro l’altro team austriaco. I neroverdi, dopo aver chiuso il primo tempo con il doppio vantaggio, grazie al solito Defrel  e alla deviazione vincente di Ragusa su punizione di Pellegrini, hanno tenuto in pugno partita e successo fino all’86’. In quattro minuti, Jelic e Kvilitaia hanno beffato la squadra di Di Francesco, forse uscita mentalmente troppo presto dal match, che ha visto il  Rapid rimontare e rovinare una partita che per gli emiliani avrebbe  rappresentato un importante passo avanti per i sedicesimi, considerando anche le tante assenze in rosa.

Anche se matematicamente ancora non ha strappato il pass per la fase successiva, la Fiorentina virtualmente può considerarsi qualificata al prossimo turno. A portare i viola in vantaggio ci ha pensato un Ilicic freddo dal dischetto, seguito da Kalinic, autore del 2-0  e, nella ripresa da CristoforoSousa chiude così la pagina Liberec e si appresta  a sfidare la seconda del girone J, il Qarabag.

Serata amara invece per l’Inter che esce sconfitta dal terreno di gioco del Southampton. Dopo essersi portati avanti grazie al capitano Icardi, i nerazzurri rientrano negli spogliatoi in vantaggio a seguito dell’intervento decisivo del pararigori  Handanovic, confermatosi tale  dopo aver ribattuto un penalty (alquanto dubbio) concesso alla formazione inglese. Alla ripresa, però, la porta dell’estremo difensore nerazzurro viene prima bucata da un tiro di Van Dijk e, al 70’, da un autorete di Nagatomo. La situazione  in Europa del team attualmente guidato da Vecchi si complica e una domanda sorge spontanea: la fonte dei problemi dell’Inter era davvero De Boer?

Chiara Vernini