parmaDopo aver centrato il sogno europeo, il Parma è piombato all’inferno con la decisione della FIGC di negare alla squadra parmense l’accesso alla prossima Europa League per la stagione 2014/2015. Ottenuto parere negativo anche dall’alta corte di giustizia dopo il ricorso fatto per ottenere l’annullamento del diniego. Ma come siamo arrivati a questo punto? Tutto è cominciato con la mancata concessione della Licenza Uefa da parte delle Commissioni di primo e secondo grado della Figc, per il ritardato pagamento dell’Irpef per alcuni tesserati. La cifra non è da poco, si parla di circa 300 mila euro già pagati dalla società. Secondo la Federazione, questa cifra doveva essere pagata entro il 31 marzo, mentre secondo la società faceva fede quella del 30 giugno. Dopo il primo no dalla FIGC, il Parma ha regolarizzato subito la sua posizione, ma non è servito in quanto è stata tenuta buona la scadenza del 31 marzo. Secondo il Coni, questa decisione non è una sanzione, ma un effetto del mancato rispetto dei vincoli amministrativi. Il presidente Ghirardi, esasperato dalla situazione, ha deciso di dimettersi e di lasciare il calcio. Una decisione non facile, ma dettata dalla disperazione per una situazione a suo dire assurda. Il presidente ha affermato che l’errore è stato dovuto allo studio di consulenza che li segue e che questa mancanza è stata anche ammessa per iscritto. Quindi, secondo la società ducale, la scadenza da ottemperare era quella del 30 giugno, e non quella del 31 marzo, come invece affermato dalla Federazione. A questo punto, hanno deciso di fare ilricorso al TAS di Losanna, che prenderà la decisione definitiva. Se non riuscirà ad entrare in Europa League, sarà doloroso vedere il Torino giocare al suo posto, soprattutto dopo che il Parma ha conquistato un posto in Europa con tanti sacrifici e con il cuore. E come si suol dire, oltre al danno anche la beffa.

Barbara Roviello Ghiringhelli