L’Inter esce dalla Champions per differenza reti, o meglio, per la regola del gol fuori casa che in caso di pareggio vale doppio. Più bravi di loro, o più fortunati di loro, sono stati gli Spurs che a Barcellona sono riusciti a strappare quel punto che l’Inter non ha raccolto e quell’unica rete segnata da Erikesn a Wembley è valsa un biglietto per la qualificazione agli ottavi. L’Inter scivolata quindi al terzo posto del girone B, quel girone di ferro che aveva, a ragione, spaventato i più e finisce ai sedicesimi di Europa League. 

Inter-Psv-Icardi-Perisic

Lunedì mentre si svolgevano i sorteggi che hanno decretato i vari incontri tra le qualificate agli ottavi di Champions gli interisti ne sono rimasti spettatori con un velo di malinconia e  amaro in bocca che l’accoppiamento Cholo vs Allegri ha in parte affievolito.

Ma quello che ha reso meno amaro il boccone dell’Europa ‘che conta meno’ i secondi sorteggi, quelli validi appunto per l’Europa League. La regola dice che ai sedicesimi di finale non si possono incontrare squadre provenienti né dallo stesso campionato tantomeno dallo stesso girone di qualificazione e le urne dicono Rapid Vienna.

Europa League

Alla scoperta del Rapid Vienna, l’avversaria dell’Inter ai sedicesimi di Europa League

Il Rapid Vienna nasce ‘ufficialmente’ nel 1899 quando l’originario club, fondato da operai meno di un anno prima e nato con i colori rosso e bianco, divisa rimasta invariata anche dopo la nascita della nuova società, fu ‘rifondato’. Nel 1905 gli austriaci cambiarono la pelle mutando la divisa e la bandiera e qualche anno dopo, nel 1911 a Vienna nacque un’altra squadra destinata ad essere la più grande rivale del Rapid. 

Nel 1930 il Rapid vinse la Coppa Mitropa, all’epoca la competizione più in auge. Divenne campione d’Europa e nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria alla Germania, o a quello che sarà il Terzo Reich, il Rapid passò al campionato tedesco diviso in campionati regionali e denominato Gauliga. 

E’ nel 1941 che gli austriaci scrivono la storia conquistando un titolo praticamente unico nella storia: per la prima volta una squadra straniera si laurea campione di Germania.

Rapid Vienna-Campione di Germania-1941

E’ avvenuto contro lo Schalke 04, in finale per la quinta volta consecutiva, e campione in carica per il secondo anno consecutivo e che nei ‘primi’ sessanta minuti di gara aveva tenuto banco al punto di aprirla e chiuderla, almeno all’apparenza. Sopra per 3-0 lo Schalke vede ‘gli ospiti’ – malgrado entrambe le squadre fossero ospiti sul campo neutro di Berlino – ribaltare una partita di cui sembrava esserne padrone. L’Austria Vienna vince per 4-3 la Victoria, trofeo che valeva il titolo di Campione di Germania. 

Quel giorno, la Germania voleva muovere un attacco ai sovietici e il Furer stesso aveva predisposto l’annullamento della partita. Fu questo il motivo che indusse a spostare la gara sul campi neutro di Berlino per quella che fu una vittoria e una conquista unica. 

Con le italiane non si passa…

I viennesi non hanno un trascorso felice con le italiane malgrado qualche italiano illustre lo hanno conosciuto. Nel 1955 esordiscono in Coppa Campioni e dopo aver battuto il PSV Eindhoven – recente e amara conoscenza interista – vengono battuti 7-2 proprio a San Siro ma dai cugini milanisti. 

E l’Inter sorride

Ma non è finita perché l’unica volta in cui i viennesi hanno incontrato l’Inter risale alla stagione 1990/91 e ancora una volta sono gli austriaci ad uscire sconfitti dalla doppia sfidavalida per i trentaduesimi di Coppa UEFA durante i quali però le vittorie sono una a compagine. All’andata, a Vienna, l’Inter soccombe per 2-1 per poi però ribaltare le sorti al ritorno grazie ad una doppietta di Nicola Berti e una rete ai supplementari di Jurgen Klinsmann.

3_ottobre_1990_Coppa_UEFA_Inter-Rapid_Vienna_-_Berti

Fissato il 3-1 i nerazzurri passarono al turno successivo di quella che poi fu la memorabile avventura della prima Coppa UEFA nerazzurra vinta contro la Roma nella finale, all’epoca doppia con andata e ritorno, vinta per 2-0 a San Siro dall’Inter e 1-0 dalla Roma all’Olimpico per un totale di 2-1 a favore dei nerazzurri. Un dato che potrebbe riaccendere in qualche modo gli animi interisti delusi dal downgrade dall’UCL.

Inter vs Rapid oggi

A dirla tutta, non solo i dati storici dalla parte di Spalletti, ma anche l’attualità e le statistiche. Nonostante infatti si tratti di una delle squadre più vincenti in ambito nazionale, i viennesi non vantano un felice posizionamento in classifica.

Ottavi tra le odici squadre iscritte alla Bundesliga, massima serie austriaca, contano cinque sole vittorie e altrettanti pareggi al cospetto degli otto ko, avendo inoltre segnato soli 17 goal e subiti 25. Questi i numeri in campionato, ma diverso è l’andamento in Europa dove è secondo del girone con 10 punti conquistati con il marchio di fabbrica tipico dei biancoverdi.  

Dei 10 punti raccolti finora, i veri punti importanti sono stati raccolti negli ultimi due incontri con Spartak Mosca e Rangers contro i quali si sono imposti rispettivamente per 1-2 e 1-0. Il pareggio contro il Villareal ha giocato la sua parte, il pareggio nonostante sterile di reti è quasi stata una vittoria considerata la terribile gara di andata, in casa degli spagnoli finita con una manita dei padroni di casa. 

Nelle clamorose debacle il Rapid non è nuovo, l’ultimo è il terribile 6-1 incassato durante la stracittadina che ha destato non poco clamore e malcontento ma a riveder per bene gli annali, i viennesi non sembrano nuovi in questo genere di sconfitte, specie nel più antico passato.

Ad ogni modo, gli austriaci godranno di una sosta che si protrarrà parecchio più a lungo rispetto a quella di cui godrà l’Inter, ottimale per le varie prove di rodaggio che il tecnico ha già preannunciato di dover fare in vista non solo della sfida contro l’Inter e che potrebbe fruttare un cambio di modulo e di interpreti, finora tutt’altro che in perfetta forma.

E chissà che il maggior tempo a disposizione non aiuti anche e soprattutto i tifosi biancoverdi a fissare ben bene l’itinerario per Milano che, rispetto a Reggio Emilia dovrebbe essere più facile da raggiungere. I tifosi viennesi infatti qualche anno fa si sono resi protagonisti di un ‘simpatico’ (non per loro) disguido: durante la partita di Europa League contro il Sassuolo, una buona parte dei tifosi ospiti, vittime di confusione, sono finiti al Dall’Ara di Bologna piuttosto che al Mapei di Reggio Emilia, attendendo invano una partita che sì è giocata sì ma in un altro stadio (quello giusto).

Egle Patanè