A sei giorni dall’inizio dell’Europeo gli hooligans tornano a fare paura, o meglio, a seminarla. Sabato, prima del match tra Inghilterra e Russia, per le vie di Marsiglia non si udivano i cori incitatori dei tifosi per le rispettive nazionali, ma le grida di pseudo sostenitori ubriachi. L’alcool in corpo, spranghe, bottiglie e sedie dei bar in mano e una violenza inaudita scagliata contro “l’altra fazione”. A scaturire questi scontri, come ha raccontato il prefetto della città,  sarebbe stata una lite tra sostenitori inglesi e russi, a cui si sono poi aggiunti alcuni locali. La zona del porto è stata lo scenario di una “guerra” tra hooligans e le forze dell’ordine sono intervenute nel tentativo di contenere e disperdere la folla,  ma gli scontri sono continuati, tra gruppi numericamente ridotti, nei vicoli della città.

La “battaglia” è poi continuata all’interno dello stadio. Al termine della partita, dalla curva in cui risiedevano i tifosi russi è partito un razzo diretto agli avversari, una parte dei sostenitori ha scavalcato le barriere per invadere i settori riservati alla tifoseria avversaria e la violenza è tornata a regnare sovrana. La folla intimorita è un’immagine che inevitabilmente ha riportato alla memoria la terribile strage dell’Heysel.  A seguito di quanto accaduto al Veledrome, la UEFA si è subito mossa e ha squalificato la Federazione russa (sanzionandole anche un multa pari a 150 mila euro), sospendendo la condanna a condizione che i tifosi non si rendano più protagonisti di azioni di questo genere, in caso contrario, la nazionale sarà esclusa dalla competizione. La Federcalcio russa ha decisivo di non fare ricorso e il ct Slutsky,  si è detto convinto che i supporter della propria squadra non ripeteranno tali comportamenti. Anche l’Inghilterra è osservata speciale del Uefa e l’allenatore Hodgson e il capitano Rooney  hanno invitato attraverso un video amatoriali i loro tifosi a tenere un atteggiamento rispettoso e consono a un campionato europeo. Nella serata di ieri sono stati registrati alcuni contatti tra tifoserie nel centro di Lille e così, dopo gli scontri di Marsiglia e quelli di Nizza, si temono altri episodi simili e per questo motivo,  in vista delle partite di oggi i controlli intorno allo stadio sono stati rafforzati. Il mondo del calcio è stato purtroppo in più occasioni macchiato da episodi di questa gravità, in cui ad agire sono persone per cui questo sport è solo un pretesto per riversare un furia inspiegabile. Dagli scontri più lontani nel tempo come quelli avvenuti durante la finale di Coppa Uefa del 1974 tra hooligans del Tottenham e quelli del Feyenoord, fino ad arrivare a quanto accaduto in occasione della finale Play off di Lega-pro, con Rino Gattuso protagonista a suo discapito. In un clima ad altissima tensione, i tifosi pugliesi hanno cominciato a lanciare dagli spalti delle bottigliette e una di queste ha colpito il tecnico dei toscani alla testa. Aggressività,  rabbia, irruenza, questo è un calcio malato.

I veri valori di questo sport sono altri, e recentemente la dimostrazione è andata in scena durante la finale TrapaniPescara e è stata racchiusa in un abbraccio tra i due allenatori che ha saputo raccontare il lato vero, bello e pulito del calcio, meglio di mille parole. Le uniche “battaglie”, metaforicamente intese, devono essere calcistiche e limitarsi al terreno di gioco e se si parla di tensioni, queste possono essere solo agonistiche, perché il calcio deve unire non dividere, per “il calcio è di chi lo ama”, non di chi lo odia.

Chiara Vernini