Il gruppo di D composto da Turchia, Croazia, Spagna e Repubblica Ceca sembra essere il più difficile in quanto le quattro compagini mettono in campo qualità e talento. Difficile pronosticare chi riuscirà a passare alla fase successiva. Girone “spezzatino” poichè è l’unico ad avere la prima giornata spalmata su due date: alle 15:00 apre il match tra Turchia e Croazia e solo lunedì sarà la volta dei campioni in carica contro la nazionale ceca.

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UNA VOLTA ERA L’IMPERO OTTOMANO: storia e religione alla base di una forte rivalità tra turchi e croati. Andando indietro nel tempo, la Croazia è stata coinvolta nei conflitti balcani dovuti alle incursioni turche. Durante l’Assedio di Belgrado (1456) i croati contribuirono alla  vittoria cristiana sugli ottomani ma, nel tempo e gradualmente, persero i loro territori a favore dei turchi. Il Papa Leone X, nel 1519, definì la Croazia  la  frontiera della cristianità mostrandosi riconoscente verso  i soldati croati per i loro sforzi contro gli ottomani. L’avanzata dell’Impero Ottomano nell’area balcanica fu, però, per secoli un problema con i quali i croati dovettero convivere e piegarsi. Croazia e Turchia incarnano lo scontro tra musulmani e cattolici.

I PRECEDENTI SUL CAMPO (di calcio):

  • Europei 1996:  le due squadre erano insieme nel gruppo D. A Nottingham vinsero i croati 1-0 grazie al gol al 4′ di  Vlaovic;
  • Europei 2008: la gara tra Croazia e Turchia fu un quarto di finale. I turchi vinsero, poi uscirono in semifinale contro la Germania.
  • Europei 2012: a Istanbul, negli spareggi di qualificazione per Euro 2012, i croati cacciarono, vincendo 3-0, gli storici rivali dalla manifestazione continentale.

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TURCHIA: La difesa è il punto debole della squadra mentre da metà campo in su annovera elementi di esperienza è qualità. Il faro turco è sicuramente Arda Turan ma occhio al talentuoso Calhanoglu. Il giocatore, classe 94′, milita nel Bayer Leverkusen ed è fondamentale nell’azione offensiva degli uomini di Terim: particolarmente temibile sui calci da fermo.

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CROAZIA: Sette, in tutto, sono i convocati del ct croato Cacic che militano nella nostra serie A: Strinic, Vrsaljko, Badelj, Brozovic, Perisic, Kalinic e Mandzukic oltre a due vecchie conoscenze italiane: Tin Jedvaj (ex Roma) a Mateo Kovacic (ex Inter). Tanta serie A e tanta qualità e esperienza internazionale garantita da uno come Luka Modric: il talento dei croati non lo scopriamo oggi.

Si prevede una sfida incandescente, a rischio esplosione, quella che andrà in scena al Parco dei Principi di Parigi. La partita è sotto osservazione sia per l’astio storico-religioso che dura da secoli tra le due nazioni ma anche per l’odio che regna dal lontano 2001 (in seguito a un Psg-Galatsaray) tra una ex-frangia “dura” dei sostenitori del Psg e i turchi.

Ci si augura di non dover raccontare episodi che esulano dal calcio…

Caterina Autiero