Dopo il bell’esordio a Lione per la nazionale italiana che si è imposta sui belgi per 2-0,  è il turno degli ultimi due match della prima manche di questi Europei. Quest’oggi toccherà scendere in campo ad Austria,Ungheria, Portogallo e Islanda.
Alle 18.00 Austria e Ungheria si sfideranno in un match dai toni imperiali. Un partita che si tinteggia di sfumature che lasciano pensare ad un derby nel quale il colore predominante è proprio il rosso. Rosso come le rispettive divise ufficiali, rosso come il colore presente su entrambe le bandiere, rosso come la divisa dell’imperatore che le tenne unite sotto un’unica corona e rosso come, ironia della sorte, il pregiato vino Bordeaux (come la tonalità di rosso) prodotto nella città che ospiterà l’incontro.
Ad attrarre i riflettori David Alaba, il giocatore più gettonato della squadra di casa che a 24 anni, dopo aver convinto mister Guardiola al Bayern, si fa trascinatore della sua nazionale nella quale giocherà come difensore centrale. Nell’altra metà campo, toccherà a Gera divenire capo carismatico della sua formazione, facendosi carico di portare il più possibile in avanti l’Ungheria e non soltanto in senso tecnico, ma anche in termini di risultati. Per Gera è la prima volta con la maglia della nazionale in un grande torneo e sarà soprattutto per una questione di cuore – confidando nell’esperienza del compagno Storck – il cercare di portare in alto i propri sogni e  quelli di una nazione intera.
Chissà per chi farebbe il tifo la principessa Sissi. La tanto acclamata principessa Sissi, idolatrata dagli Ungheresi tanto quanto dagli Austriaci; se fosse presente sarebbe, di certo, in una condizione di difficoltà non indifferente nella scelta della squadra per cui tifare, e se così fosse, non sarebbe l’unica.
A (ri)metterci il cuore questa sera sarà, infatti, un altro protagonista del match, Gyorgy Garics; il terzino austriaco, nonostante la tristezza che si trascina dietro per la recente morte del padre, tenterà a tutti i costi – proprio in nome del suo amato papà – di tenere alta la bandiera della sua nazionale. L’impresa, però, è più ardua di quanto si creda. Garics questa sera scenderà in campo con la divisa Austriaca, nazione nella quale è cresciuto e nella quale sente di far parte, dall’altro lato però non dovrà sfidare un Paese a caso: per la prima volta incontrerà l’Ungheria, Nazione nella quale è nato e dove ha vissuto per 14 anni.
Alle 21.00, dopo Austria-Ungheria, scenderanno in campo Portogallo e Islanda, in un match di chiusura del girone F e della prima manche della fase a gironi.
Non c’è da stupirsi se gran parte del pubblico europeo freme nell’attesa del suddetto match che vedrà scendere in campo la stella del calcio internazionale Cristiano Ronaldo. Vittorioso della Champions League, non sarebbe difficile da credere se il numero 7 dei blancos volesse conquistare il titolo di campione d’Europa anche con la maglia della nazionale portoghese. Affidare tutto nelle mani di CR7 sarebbe la cosa più semplice da fare, ma i talenti in rosa non mancano e il reparto offensivo dispone anche di stelle meno appariscenti ma dalle grandi potenzialità come il 23enne Rafa Silva, che però non dovrebbe attualmente rientrare nella lista degli undici titolari. Nonostante le rassicurazioni da parte del tecnico Fernando Santos, a destare preoccupazioni nell’animo dei tifosi portoghesi sono le condizioni fisiche proprio di Ronaldo, il quale ha riscontrato nell’ultimo periodo qualche problema muscolare. Se il risultato molti lo danno per scontato c’è chi, a dispetto di molti e un po’ condizionato dalla favola Leicester, spera o crede nel miracolo Islanda a sfregio di ogni qualsiasi pronostico. Quest’ultima formazione, meno sfarzosa rispetto ai lusitani, conta un podio d’argento nelle qualificazioni, avendo collezionato 20 punti; ciò lascia ben sperare e, affidandosi alla coppia d’attacco Sigthórsson-Finnbogason, i tifosi vogliono crederci… fino alla fine!
 
Egle Patanè