Quella di Albania-Svizzera sarà una bella sfida e non solo sul campo: in terra elvetica vi è la presenza di una numerosa comunità albanese, in particolar modo di origine kosovara. Sono tantissimi i calciatori di passaporto svizzero, ma di origini albanesi-kosovare che vestono la maglia rossocrociata.

UN PO’ DI STORIA – L’immigrazione Kosovo-albanese in terra elvetica ha radici lontane, quando un accordo tra Berna e Belgrado del 1965 porta in Svizzera numerosi lavoratori provenienti da un Paese non riconosciuto – il Kosovo – ma con una propria storia, con particolari tradizioni e un proprio orgoglio popolare;  un senso di appartenenza alla propria cultura, quello kosovaro, tipico di chi è sempre stato abituato a vivere in un posto dove non si è mai sentito al sicuro.

IL CALCIO – Il fenomeno migratorio in terra svizzera si è riflesso soprattutto nel calcio. Nella formazione rossocrociata, infatti, la maggior parte dei giocatori è quasi tutta nata e cresciuta in Svizzera da famiglie immigrate in territorio elvetico, prima che gli attuali calciatori nascessero. Anche tra le fila dell’Albania vi sono diversi calciatori nati e cresciuti in Svizzera. Albania-Svizzera è un dunque un derby per tanti calciatori delle due formazioni:  Mahmedi, Dzemaili, Tarasahj – di origini albanesi – i kosovari Behrami, Shaqiri e Xhaka, tra le fila rossocrociate; Abrashi, Ajeti, Basha, Gashi, Veseli, Ajili, Cana, Kukeli, Lenjani e Xhaka della formazione guidata da Gianni De Biasi.

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Taulant e Granit Xhaka

Starete pensando: “Ma Xhaka dove gioca in realtà? Non può ‘servire’ due Nazionali”. Giusto, concettualmente è così, ma noi stiamo parlando di due diversi calciatori: Granit Xhaka (Svizzera) e Taulant Xhaka (Albania), figli di Ragip e Elmaze, genitori di origine kosovara emigrati a Basilea poco prima della nascita dei ragazzi. Sì, Albania-Svizzera è proprio uno “scontro” tra fratelli, forse tra titani: l’intensità e l’aggressività sono il loro marchio di fabbrica, o meglio di DNA. Entrambi cresciuti nel Basilea, hanno rappresentato la Svizzera a livello giovanile. Nel 2013, però, il fratello maggiore Taulant ha deciso di rappresentare l’Albania con cui ha esordito a settembre 2014. Il più talentuoso tra i due, Granit, ha debuttato con la Nazionale elvetica a 18 anni, nel 2011. Taulant è un giocatore duttile tatticamente, può essere adattato – con buoni risultati – sia in difesa che a centrocampo, a seconda dell’adozione di una difesa a 3 o 4. E’ bravo soprattutto nella lettura delle azioni avversarie, sa fornire alla squadra cross e lanci di qualità, ha inoltre un’apprezzabile visione di gioco e un discreto tiro dalla distanza. Granit, invece, è un centrocampista centrale di un centrocampo a 4, può inoltre giocare come interno di centrocampi a 3 o a 5; ha più talento di Taulant, ha un margine di crescita maggiore che gli permetterà di arrivare al top a livello internazionale. Ha la stoffa di un leader, è aggressivo, determinato, è dotato di un sinistro “educato” e potente, utile sia per impostare l’azione che per calciare dalla distanza;

Scarpe da calcio di Xherdan Shaqiri (Svizzera) che richiamano le banderie di Albania, Svizzera e Kosovo.
Scarpe da calcio di Xherdan Shaqiri (Svizzera) che richiamano le banderie di Albania, Svizzera e Kosovo.

cerca di sfruttare inoltre la propria prestanza fisica – 185 cm di altezza – per inserirsi in area e colpire di testa.

Questa partita, però, significa inevitabilmente qualcosa in più della mera tecnica calcistica: è un incontro-scontro tra origini ed evoluzioni sociali, tra passato e presente, ognuno con una propria storia da raccontare. Albania-Svizzera è immancabilmente un connubio di culture differenti che ci fa scoprire quanto l’altro sia prezioso nella misura in cui ci è diverso.

Valeria Iuliano