Un turno infrasettimanale succulento è quello che ci regala questa 23.ma giornata di campionato, che vedrà in scena all’Olimpico un appetitoso big match fra la Lazio e la sempre-pù-capolista Napoli. Risultato scontato o i biancocelesti si riconfermeranno “schiaccia grandi”? Ne parliamo nel corso della nostra consueta rubrica dedicata alle interviste doppie con i giornalisti sportivi, nonché voci radiofoniche Riccardo Cucchi e Fulvio Giuliani.

Lazio e Napoli si presentano all’Olimpico dopo una domenica dove la prima ha fatto addormenTARE e la seconda invece ha regalato uno show pirotecnico: il risultato sarà scontato?

Riccardo: Alla luce delle 50 reti siglate dal Napoli, dalla perfetta macchina organizzata da Sarri, direi di sì. Ma il calcio mi ha insegnato – negli anni – che nulla è scontato quando il pallone comincia a rotolare sul campo. E la Lazio un suo ruolo di “ammazzagrandi” se l’è già ritagliato andando a battere Inter e Fiorentina sul loro campo.

Fulvio: Assolutamente no! Le motivazioni della Lazio saranno totalmente diverse e il Napoli, senza Allan, deve reinventare il centrocampo. Azzurri comunque favoriti, anche nettamente, ma solo se sapranno giocare subito con il solito ritmo, la qualità e la velocità, che non hanno eguali in Italia.

 Lo scorso anno la Lazio al San Paolo ha conquistato a  spese del Napoli l’ingresso in Champion’s. I biancocelesti venivano da un arrembante stagione di ritorno, i partenopei pagavano  alcune scelte tecniche e uomini non al massimo della forma. Qualche mese dopo lo scenario è completamente l’opposto: cosa è successo?

R: Lo scenario è completamente cambiato. Il Napoli di Sarri è un altro Napoli rispetto a quello di Benitez. E, in fondo gli interpreti sono gli stessi. Sarri sa fare una cosa difficilissima nel calcio: far giocare la sua squadra con semplicità. Il calcio è un gioco semplice. Ma molti allenatori lo rendono complicato. Non Sarri.
Al contrario la Lazio, ha perso la sua identità. Era chiara lo scorso anno, non lo è affatto in questo momento. La Lazio va avanti a singhiozzo. Alterna buone prestazioni a momenti di appannamento, spesso inizia male e poi deve recuperare. E’ come se la stagione passata avesse infuso la certezza che tutto potesse avvenire con facilità. Nel calcio non è mai così.

 F: Il Napoli ha trovato Sarri. Una scommessa clamorosamente vinta: la qualità al potere, al posto dei nomi altisonanti. Il fenomeno-Higuain, Hamsik e Giorginho sono semplicemente altri giocatori e altre persone. Quanto alla Lazio, l’anno scorso Pioli ha fatto un miracolo. Quest’anno, il miracolo sarebbe l’Europa League.

Da un lato la freschezza di  Felipe Anderson un talento che sembrava in procinto di esplodere, e l’esperienza di Klose, dall’altra un Napoli sempre più Higuain/Insigne dipendente?

R: Il confronto è impari. Il trio del Napoli fa paura. Penso anche a Callejon/ Mertens. Higuain a tratti è immarcabile. Non credo che il Napoli sia Higuain/Insigne dipendente. La squadra è armonica, Hamsik è cresciuto, il centrocampo è equlibrato, la difesa attenta. E’ il complesso che funziona. Soprattutto nei movimenti senza palla.
Sull’ altra sponda: Felipe Anderson è un talento. Ma deve riuscire a dimostrarlo dando continuità alle sue prestazioni. Klose è un gran giocatore. L’anagrafe non l’aiuta, ma avercene come lui per serietà e qualità.

F: Non sono d’accordo! Che significa ‘dipendente’? Allora il Barcellona è Messi e Suarez-dipendente?! I grandi giocatori sono una fortuna e un merito, non una colpa..

 Sarà anche un incontro fra due tecnici che per la prima volta si trovano ad allenare due big dopo una lunga e formativa panchina sulle “piccole”… qual è il valore aggiunto che hanno portato alla squadra, quali migliorie invece dovrebbero apportare sulla squadra ma anche su se stessi?

R: Pioli a volte sembra smarrirsi, Almeno quest’anno. E’ bravo, intelligente. Forse dovrebbe metterci un pizzico di cattiveria in più. E magari trasmettere alla squadra più determinazione. Sarri è una vera rivelazione. De Laurentis ci ha visto giusto. Era pronto per il grande balzo. Ha il calcio nel sangue, è un uomo di campo, Non in giacca e cravatta, ma in tuta. Respira calcio, come gli allenatori di una volta. E sa essere moderno. Higuain con lui è diventato uno dei più forti attaccanti del mondo.

F: Di Sarri ho già detto. Un fenomeno. Se resterà così – umile e modernissimo, nel lavoro – potrebbe fare grandissime cose. Ovunque. Pioli è molto bravo, attento, accorto, equilibrato e gioca un bel calcio. In più, sopravvive a Lotito. Chapeau.

 Lazio e Napoli sono anche due piazze molto calde, con i tifosi che sembrano essere sempre sul piede di guerra e in perenne lotta contro il proprio presidente.  A Napoli ci sta pensando Higuain a tenerli “buoni”, in casa biancoceleste invece i risultati  (e le dormite di Tare) buttano benzina sul fuoco. Quanto conta il rapporto società-tifosi-calciatori nella riuscita di un campionato?

R: Conta moltissimo. Ma deve essere sano. Il tifo deve trasmettere passione, non deve pretendere di governare i club. Criticare è legittimo. Ma sono i presidenti che hanno la responsabilità delle scelte. Purtroppo le due tifoserie non si amano. Anzi… Il calcio non può essere mai – però – il pretesto per le violenze, anche solo verbali.

F: Tantissimo, ma a Roma siamo ormai al ‘fuori di testa’. Un’esagerazione, sempre e comunque. Credo che oggi, per la Lazio, il tifo sia un fattore negativo. A Napoli, si sta vivendo un sogno e la squadra lo sente.

Chi butteresti dalla torre chi invece reputi elemento imprescindibile delle due squadre?

R: Nel Napoli Higuain. Può stabilire il nuovo record di gol in Serie A. Nella Lazio Biglia. La Lazio non può prescindere da lui e soffre senza di lui. Loro sono imprescindibili. Dalla torre? No, nessuno. Tutti possono tornare utili alla causa. Anche quelli meno dotati.

F: Higuain e Candreva imprescindibili. Nella Lazio, Felipe Anderson (è una provocazione!): non amo i giocatori che valgono 100 e rendono 25. Nel Napoli, nessuno. E’ un momento magico e nessuno merita il tuffo!

Un aggettivo per descrivere le squadre e i due allenatori

R: Lazio: instabile; Napoli: travolgente. Pioli: signorile; Sarri: sanguigno.

F: Napoli: Sacchiano. Sarri: Visionario, ma in tuta. Lazio: Indecisa, Pioli: paziente

 Come dicevamo, sulla carta il risultato appare scontato, se dovesse cambiare, quanto inciderebbe sulla classifica in ottica Europa per la Lazio,  e scudetto per il Napoli?

R: Per la Lazio molto. Infonderebbe fiducia. Se il Napoli perdesse e fosse scavalcato dalla Juventus… bè, la paura di non farcela, il fatalismo della città. Sarebbero problemi seri e non facili da superare, e poco prima dello scontro diretto.

F: Molto, pur senza decidere nulla. La Lazio trarrebbe convinzione nei propri mezzi e voglia di provarci. Il Napoli, potrebbe legittimamente sperare di arrivare a +2 a Torino e saprebbe di poter gestire anche un paio di assenze, continuando a vincere. Una battuta d’arresto peserebbe certamente più per il Napoli. E’ la dolce maledizione di chi è in testa…

L’ultima domanda vuole essere solo una data, 15  Maggio: cosa rispondi?

R: Napoli e Juventus sono fortissime. Hanno le stesse possibilità. Se la sfida sarà punto a punto, vedo favorita la Juventus. E’ più abituata a vincere e a gestire le pressioni.

F: Speramm’ ‘a maronn..

Giusy Genovese