La Milano rossonera è impazzita di gioia. Il 3-0 rifilato ai cugini ha ridato entusiasmo a un ambiente che da troppo tempo viveva fasi di sconforto e agitazione. Vittoria importante per il risultato, per come è arrivato, perchè rilancia i rossoneri in classifica e al contempo getta gli acerrimi nemici in crisi.

E’ un giorno felice, finalmente, a Milanello; è un giorno che regala soddisfazione e speranza a chi ama i colori rossoneri; è il giorno ideale per intervistare il collega e tifoso Luca Serafini.

o_20150828124005_editoriale_di_luca_serafini_sul_mercato_rossonero_1346074Dopo la grande vittoria contro l’Inter, il Milan si trova a soli 6 punti dal terzo posto e a 5 proprio dai cugini. Secondo te riuscirà ad agganciare l’Europa che conta?

Dopo il digiuno delle ultime 2 stagioni, basterebbe agganciare l’Europa League. Per la Champions serve una continuità che fino ad oggi i rossoneri non hanno avuto. Il podio resta un po’ lontano nonostante tutto.

Fino a poco tempo fa Mihajlovic era praticamente dato per esonerato (nonostante la vittoria con la Fiorentina) ma, dopo la prestazione di ieri sera, il mister rossonero può dire di aver vinto la sua scommessa?

Un paio di belle partite e belle vittorie come quelle contro Fiorentina e Inter non bastano. La scommessa può vincerla con il bilancio di maggio, tra Coppa Italia e campionato.

Carlos Bacca ha una media impressionante: 11 gol in 22 partite giocate, degna dei grandi attaccanti del passato. A chi lo accosteresti?

È un buon attaccante per questo Milan e per questo campionato, maturato nelle ultime 2 stagioni. Difficile trovare termini di paragone con il passato, anche perché è stato affiancato a Papin, Sheva e Inzaghi e non amo la blasfemia. Forse per opportunismo e movenze ricorda Solskjaer.

Abbiamo visto un Berlusconi sorridente e soddisfatto a fine gara, da sempre estimatore del 4-4-2 (modulo che ha fatto vincere i rossoneri). Ha sempre avuto ragione quindi?

Non scherziamo. Da anni il Milan per lui è un fardello ingombrante, senza più né l’entusiasmo né di conseguenza la filosofia e le strategie che lo hanno reso in 25 anni uno dei club più vincenti di sempre. Il derby è stata un’inattesa, gioiosa parentesi nell’epoca più cupa della sua gestione. Punto. Per uscirne ci vorrà altro che un 3-0 all’Inter.

Tu chi compreresti a centrocampo, in attacco e in difesa per rafforzare questo Milan e renderlo ancora più competitivo?

A centrocampo assolutamente Verratti o in alternativa Gundogan, in difesa Hummels o Godin, in attacco pensando che Dybala poteva essere rossonero… Pazienza. Diciamo Giroud.

Nel derby i rossoneri hanno giocato tutti bene, soprattutto i centrocampisti, su tutti Kucka e Honda in grande forma. E’ satata trovata la formula “magica”?

Non esistono formule magiche, ma schemi, qualità e mentalità. Honda resta modesto, Kucka è l’emblema della discontinuità anche nell’arco dei 90′. Non bisogna pensare che un derby trionfale abbia spazzato via d’incanto tutti i problemi: alla lunga i valori assoluti quelli sono e quelli rimangono, a meno che uno non si impegni a fondo, molto a fondo, per migliorare.

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 La coreografia della curva Sud recitava: “sovrastiamoli”. Secondo te ha portato fortuna?

Un milanista cattolico è quasi più scaramantico di un napoletano verace. Quindi senz’altro si, anche perché è sembrato propiziatorio per il gol di Alex

Barbara Roviello Ghiringhelli