La Fiorentina non sta attraversando un buon momento da quando è ripreso il campionato.

I suoi attuali 39 punti sono frutto di un campionato al di sotto delle aspettative, anche se la Viola non naviga pericolosamente in zona retrocessione.

Abbiamo così intervistato Franco Ligas – giornalista, storico telecronista sportivo e grande amante dello sport e soprattutto del bel calcio – per parlare del calo inaspettato della squadra viola, partita sicuramente con altre ambizioni a inizio campionato.

Immagine: Franco Ligas

Commisso vuole rendere la Fiorentina una squadra competitiva. Secondo te, quale errore non dovrebbe commettere il club in vista della prossima stagione? 

Deve pensare a rinforzare la squadra. E’ vero che lo stadio in futuro dovrebbe dare più in là risorse per poter fare poi una sorta di autofinanziamento. Però se fanno uno stadio nuovo e inseriscono anche centro commerciale, alberghi e delle attività per incassare molti soldi potranno pareggiare gli sforzi economici ma prima comunque dovranno inevitabilmente investire e non credo che la squadra potrebbe avere dei vantaggi. Se non crei subito una squadra molto competitiva sarà difficile poi costruire lo stadio e fare tutto il resto.

Partiamo dalla panchina… a tuo avviso, che tipo di tecnico potrebbe essere quello giusto?

Ci vuole un allenatore alla De Zerbi o Gasperini. Allenatori che credano nel calcio come divertimento, come spettacolo. Anche se Firenze è innamorata da sempre di Spalletti ma lui costa troppo.

La storia di De Rossi futuro allenatore come la interpreti?

Ha risposto molto bene sotto questo punto di vista il presidente degli allenatori Renzo Ulivieri dicendo che non c’è nessuna possibilità che De Rossi possa allenare ufficialmente la Fiorentina perchè per diventare allenatori ci vuole qualche anno. Lui al momento potrebbe farlo in altri paesi dove si possono fare le nozze con i fichi secchi.
De Rossi mentalmente e con la personalità che si ritrova, potrebbe diventare un ottimo allenatore, anche modello però deve rispettare le regole.

Che fine farà Chiesa? Il ‘gesto del silenzio’ dopo aver servito l’assist vincente per Cutrone è un segnale che presagisce un’imminente separazione?

Le interpretazioni possono essere tante. E’ difficile interpretarlo nei confronti dei tifosi visto che non ci sono allo stadio però i ragazzi oggi sono così abituati a potersi muovere e a comunicare come vogliono. Se tu fai quel gesto per zittire qualcuno, anche se quel qualcuno non c’è allo stadio, beh uscirà sui giornali, si vedrà su Facebook e di conseguenza il messaggio da questo punto di vista potrebbe passare ugualmente. Io mi auguro che Chiesa abbia commesso soltanto un errore da non ripetere perchè si può zittire avversari, allenatori, tifosi ma non bisogno mai farlo.
E’ chiaro che c’è qualcosa che non funziona da un po’ di tempo ed è chiaro che Commisso quando è arrivato aveva Chiesa sul piede di partenza ma non lo ha lasciato partire perchè il calciatore era per i tifosi il nuovo idolo, adesso purtroppo lo è meno e questo mi dispiace tantissimo.
Auguro a Chiesa di superare il prima possibile questo momento difficile di involuzione per ritornare ad essere un trascinatore e positivo.

Chiesa
Immagine: Twitter

Oltre Chiesa, anche altri calciatori Viola (Castrovilli, Vlhaovic, Pezzella) sono richiestissimi. Una delle pecche della squadra è l’inesperienza?

Diciamo che in un calcio organizzato, l’inesperienza si mischia con i calciatori di esperienza e di conseguenza si sbaglia meno e comunque l’errore è coperto dagli altri compagni.
Nella Fiorentina che non ha organizzazione di gioco con Iachini ma che non l’ha avuta nemmeno con Montella e Pioli quindi il calcio spettacolare non c’è mai stato perchè c’era sempre una matrice difensiva senza avere una protezione.
Castrovilli è bravo però ha dimostrato di interpretare un calcio troppo individualista e questo alla lunga, in una squadra che non ha gioco, lo si paga.
Chiesa ha talento, è uno che tiene la palla, cerca di mettere in difficoltà gli avversari e il suo fine è liberare dei compagni ma se gli altri non si muovono in campo in modo da ricevere i palloni, il suo lavoro è inutile.
Se un allenatore ti obbliga a giocare sulla fascia aspettando che arrivi il pallone e lo limiti, lui ha bisogno di stare dietro, prendere il pallone e riportarlo su.
Il gioco è fondamentale in una squadra dove inesperienza ed esperienza devono fare tipo poggio e buca nel golf. Il calcio è un gioco di squadra e non uno sport individuale.

Che voto daresti alla prima stagione di Ribery?

Giudicare Ribery sarebbe una forzatura perchè è partito molto bene, poi si è infortunato alla caviglia, poi c’è stato il virus che ha fermato tutti quanti.
E’ tornato a giocare due partite bellissime e poi nelle altre ha fatto delle cose da grande calciatore ma con delle pause lunghissime.
E’ un trascinatore sicuramente anche se ora lo sento meno. Ribery dei primi tempi valeva 7 mentre il Ribery all’inizio della ripresa del campionato poteva valere 6,5 ma dalla terza partita post Covid è calato arrivando quasi alla sufficienza.

Da troppo tempo ormai alla Viola manca un vero bomber. Basti pensare che l’anno scorso il calciatore con lo score più alto era Benassi. Quanto serve un bomber e su chi dovrebbe puntare la Fiorentina?

Ci vogliono dure punte o una e mezzo. Ci vuole un calciatore di peso e una punta di movimento e soprattutto un allenatore che creda nel calcio collettivo e offensivo altrimenti rischi. Vlhaovic prima era un fenomeno mentre ora molti tifosi lo hanno già abbandonato perchè pensano che è un ragazzo che forse si farà ed è una mezza bocciatura pericolosa considerando la giovane età.
Cutrone ha delle caratteristiche però è uno che ha bisogno di entrare nel clima delle partite, deve giocare di più perchè non è un killer; lui non ha un pallone e mette in difficoltà un avversario, può recuperare ma soltanto giocando. Lui non può essere la punta del domani.
Nel calcio il suggerimento per Commisso: chi più spende, meno spende.
Tu devi spendere per quelli giusti altrimenti rischi di comprarne tre scarsi che alla fine ti costano di più di uno forte, questi giocatori faranno la panchina ma non fanno una squadra forte.

 

Raffaella De Macina