Torna in esclusiva sulle pagine di GolDiTaccoAspillo la showgirl Marika Fruscio. La procace conduttrice brianzola ma ormai napoletana d’adozione ci racconta come si sta preparando al big match di questa sera a San Siro, dove l’Inter di Icardi ospiterà il Napoli orfano di Higuain, ma con un Gabbiadini determinato a non farlo rimpiangere.

Dove vedrai la partita?

La seguo e la commento in diretta in studio dove seguiranno considerazioni e dibattiti sugli svariati episodi della partita. 

Hai un rituale da prepartita particolare?

Rituali no diciamo che tengo sempre a portata di mano un cornino da buona adottata partenopea, tocco il cornino sperando che il Napoli possa dare il meglio specie nelle partite importanti e soprattutto in questo determinato periodo della stagione in cui siamo stati anche penalizzati. Ci sono state delle situazioni poco carine. 

 De Laurentis sperava in una riduzione più sostanziosa della squalifica di Higuain, cosa ne pensi?

Beh certo la squadra avrebbe voluto che Higuain giocasse anche stasera, sarebbe stato bello vedere anche un testa a testa con Icardi, la partita sarebbe stata sicuramente più bella. Il Napoli sperava in una decisione più generosa però effettivamente a mio parere abbiamo ottenuto anche un buon risultato, contro la Roma è difficile e Higuain in campo ci serve. Abbiamo per metà risolto il problema. Ci fosse stato anche questa sera non sarebbe dispiaciuto, però le decisioni spettano ai piani alti, i nostri voleri valgono poco purtroppo.

In cosa credi Icardi possa somigliare a Higuain e in cosa differisce?

Probabilmente con il Napoli vedo una squadra che gioca per Higuain, invece nell’Inter una squadra che gioca poco per Icardi, spesso arrivano pochi palloni in avanti, non vedo un bel gioco nell’Inter specie nel periodo dello stop dovuto a questo nervosismo di Mancini, mentre a Napoli nei 30 metri è tutto creato per favorire il Pipita. Nell’Inter viene meno questo. Le realizzazioni poi non mancano neanche a Icardi che quando ne ha l’occasione difficilmente sbaglia, però è questo che determina anche una tale differenza reti. La differenza è la squadra, nel Napoli vedo più squadra, nell’Inter un po’ meno, non ha un centrocampo che lavora bene, manca un centrale organizzativo ed è quello che il Napoli quest’anno ha realizzato con Allan e con Hamsik ritrovato. C’è una costruzione di gioco migliore e finalizzata meglio a Higuain. 

 Come festeggerai un’eventuale vittoria?

Ogni partita è una festa, quest’anno il Napoli ci ha regalato un bel gioco e ogni partita è una festa, balletti, le mie esultanze che non sono costruite mi vengono spontanee, mi fa troppo piacere quando la mia squadra segna, c’è proprio quel fuoco che viene da dentro, poi certo in televisione è sempre tutto più enfatizzato, magari allo stadio non è bizzarro esultare. Dovessimo vincere sarei contentissima, allunghiamo sulla Roma, diminuiamo le distanze sulla Juve anche se purtroppo credo lo scudetto sia bianconero ma non dobbiamo gettare la spugna.

Non credi più, dunque, nello scudetto?  

Vorrei crederci ma purtroppo è tutto più difficile rispetto a quattro, cinque giornate fa dove tutto era meno complicato, ora i punti di distanza sono di più e le giornate che mancano alla fine del campionato sono sempre meno. Dovremmo sperare in un passo falso della Juve, se dovesse vincerle tutte i nostri risultati sarebbero comunque vani alla lotta scudetto. L’importante è aver dato spettacolo al suo pubblico e io sono felice di questo Napoli a prescindere da come vada a finire, e sono fiduciosa per l’organico che abbiamo con il quale ripartire il prossimo anno con qualche acquisto. 

Com’è vivere la tifoseria partenopea?

Io quando vado al San Paolo vado in curva A, mi piace stare in mezzo al tifoso, vivere il vero calcio con il calore della gente, in curva si canta, si salta, si esulta, si piange, si ride, c’è il contatto e il calore umano. Dalla tv non ci si rende conto di come si possa vivere una partita all’interno dello stadio, è sempre un piacere e una gioia andare al San Paolo. Le coreografie, il tifo, i cori, il San Paolo è unico in tutto.

 C’è un coro al quale sei legata particolarmente?

Tutti i cori della curva, non ce n’è uno in particolare, il cantare tutti insieme è unico ed entusiasmante a prescindere.

Un messaggio ai tifosi avversari?

Eh..Loro tifano la loro squadra, noi la nostra, vinca il migliore! Rispettiamo le fede altrui.

Sorge spontaneo chiederti da dove nasce la tua passione per il Napoli?

Amo la città di Napoli. Sono andata a Napoli per la prima volta per lavoro e mi sono innamorata. Il detto “Vedi Napoli e poi muori” è vero, è una città dalle mille emozioni, è unica. E’ stato un amore a prima vista. A Napoli poi si parla 24 h su 24 di Napoli quindi non puoi non innamorarti del Calcio Napoli.

Cosa pensi voglia dire vincere uno scudetto a Napoli?

Meglio di vincere il SuperEnalotto, è una festa infinita, è uno spettacolo. Qualcosa di indescrivibile che bisogna viverlo per poterlo raccontare. Non è come vincere a Milano o a Torino. Rimarrebbe nella storia: a Napoli i festeggiamenti dei due scorsi scudetti sono ancora vividi, verrebbe scritto nella Bibbia del Napoletano. Poi basta ci hanno scocciato questi colori bianconeri, ora vorremmo un po’ di azzurro, un po’ di colore nel panorama calcistico italiano. 

Cosa ti aspetti dalla partita di questa sera?

Eh questa sera San Siro influirà il fattore stadio che sarebbe stato bello se fosse stato a nostro vantaggio, è sempre splendido vivere l’atmosfera da stadio. A San Siro la tifoseria si sente, è uno stadio caldo, così come a Napoli, quindi è una bella sfida anche a livello di tifo. Noi a maggior ragione non abbiamo il Pipita, spero Gabbiadini faccia bene però rientra in campo dopo una panchina lunghissima, spero possa trovare la forma ideale, così come Insigne, Mertens, Hamsik. Spero siano tutti al 100%.

Egle Patané