La vita è come una partita di calcio.
Novanta minuti di passione e di sudore, desideri e paure, contrasti e gioie infinite. Novanta minuti da vivere sul filo del fuorigioco, rischiando.

Da questa metafora calcistica nasce Fuorigioco, il primo singolo dei COBALTO, giovane band biellese che racconta attraverso la metafora del pallone, sogni e paure di una generazione.

Considerati fra le più interessanti scoperte di Sanremo Giovani, i COBALTO sono stati però eliminati in quanto il loro brano era già stato eseguito dal vivo nel camper di Red Ronnie e caricato su Youtube da una persona rimasta anonima.
Il video è stato inviato alla RAI sempre in maniera anonima e da qui è scattata l’eliminazione.

Un cartellino rosso che però non ha fatto perdere loro sogni e progetti futuri e oggi abbiamo il piacere di ospitarli sulle pagine di Gol di Tacco A Spillo per presentare  Fuorigioco, disponibile su tutte le piattaforme streaming e di digital download da venerdì 21 Dicembre.

Ciao ragazzi! Benvenuti nella redazione sportiva più rosa del web! Volete presentarvi ai nostri lettori?

Ciao a tutti, noi siamo i Cobalto. Piacere di conoscervi!

Fuorigioco il vostro singolo d’esordio è il racconto di una generazione attraverso la metafora calcistica. Come nasce l’idea?

L’idea è nata proprio da qui, ricercando un’immagine che potesse descrivere quello che per noi sono i giovani d’oggi. La condizione del Fuorigioco è un mix di emozioni fra adrenalina e sorpresa, determinazione e paura di essere sempre oltre la linea. Insomma, ci sembrava calzasse a pennello con la condizione che viviamo oggi.

Cobalto _ Fuorigioco_ Andrea Meloni

Ci sono stati periodi in cui vi siete sentiti sul filo del fuorigioco?

Sempre. Crediamo che l’incertezza sia in un certo senso una delle chiavi di lettura della nostra generazione.

Per continuare a usare una metafora calcistica, quale sarà il vostro prossimo gol nonostante quel cartellino rosso a Sanremo Giovani?

Per noi il gol è stato poter far ascoltare questo pezzo e raccontare la nostra storia, ma in generale finché facciamo quello che ci piace e lo facciamo mettendoci passione ed entusiasmo per noi sarà sempre una vittoria.

Se vi doveste descrivere usando altre metafore… chi si si sente di voi il centrocampista della formazione? Chi invece preferisce difendere bene i pali?

I Cobalto scenderebbero in campo così: abbiamo Matteo, il batterista, che è il nostro Buffon, che ci mette l’esperienza e “difende” i pali organizzando tutto al meglio. Corrado e Lorenzo senza dubbio sarebbero i centrocampisti, i due jolly, vista la loro versatilità che va dal sapere suonare più strumenti alla composizione e tutto il resto. E poi ovviamente c’è Luca, il cantante, bomber vero e goleador della squadra!

A parte gli scherzi, c’è un musicista a cui vi siete ispirati nella vostra crescita artistica?

Se dovessimo sceglierne uno allora diciamo i Beatles, ma in generale a livello musicale ci lasciamo contaminare il più possibile, anche se la nostra scena di riferimento è quella Inglese di fine anni 60. Senza tralasciare alcuni artisti italiani per noi fondamentali, Lucio Battisti su tutti.

Foto Andrea Macchieraldo

Chi è il bomber della musica secondo voi?

Ce ne sono tanti. Diciamo David Bowie perché è stato fondamentale negli anni Sessanta, Settanta, Ottanta, Novanta e pure Duemila.

Avete una squadra del cuore?

Siamo tre Juventini e un milanista. Quando c’è Juve – Milan ovviamente ci scanniamo!

Vi capita di tirare due calci al pallone?

Assolutamente. Ogni tanto ci trasformiamo in giocatori di calcetto, abbiamo poco fiato ma tantissimo cuore.

Calcio e musica: possono esserci delle similitudini?

Assolutamente sì. Prima di tutto entrambe le cose muovono le persone e fanno emozionare. Da un’altra prospettiva, invece, il musicista è proprio come il calciatore: un uomo che insegue un sogno o una vocazione e lo fa lavorando sodo tutti i giorni per migliorare ed esprimersi al meglio.

 

Giusy Genovese