Roma-Inter è alle porte e sia da una parte che dall’altra quella che si respira è grinta, tenacia, voglia e necessità di fare bene, ma soprattutto voglia e necessità di vincere.

Quello che ci attende è un match stellare dentro e fuori dal campo: E’ più di un semplice big match e quest’anno più che mai è uno scontro diretto dal retrogusto di Champions.
L’interista è quello che non molla mai, nella buona e nella cattiva sorte.
Ciccio-Valenti-SportMediaset
“Il cuore forte mi batte in gola per gridare la nostra storia, noi vogliamo questa vittoria, un grido d’amore sale solo per te…” così dice “Nerazzurra è la mia pelle”, una dichiarazione d’amore, forte come le parole che la compongono.
Scritta da Giacomo Valenti, meglio conosciuto come Ciccio Valenti, voce indiscussa del WWE, di Candid Camera, Monster Jam, Slamball e non solo.
Come la canzone stessa dice, il nerazzurro ce l’ha inciso sulla pelle, scorre nel suo sangue e batte nel suo cuore, motivo per cui accanto all’Inter c’è e c’è sempre stato, nei momenti belli e in quelli meno belli, in quelli vittoriosi e in quelli sterili di risultati e sempre al fianco della sua Inter percorre insieme a noi il #RoadtoRomaInter

 

Ci avviamo verso Roma-Inter un match per storicità importante; con Spalletti in panchina abbiamo assistito dei testa a testa con i giallorossi, quest’anno più che mai?

Nei testa a testa passati si lottava per lo scudetto, quest’anno per la Champions, mi auguro che questa partita possa essere lo squillo che tanto stavamo aspettando, la Roma, però, ha un centrocampo dal quale prenderei quasi tutti. In attacco no, non uno qualsiasi, anche perché prendere un giocatore significherebbe cederne uno dei miei e l’attacco preferisco quello nerazzurro. El Shaarawy, ad esempio, è in un momento abbastanza positivo ma esce da un periodo non altrettanto favorevole; non è proprio l’esempio della continuità di cui c’è bisogno.

Quanto può essere determinante fare risultato all’Olimpico ai fini della classifica? E’ necessario vincere o potrebbe essere utile anche un pareggio? 

Dal punto di vista matematico tantissimo, perché si riaprirebbe la lotta ma anche dal punto di vista emotivo perché psicologicamente l’Inter potrebbe condonare quel brutto mese e mezzo che è stato gennaio e parte di febbraio. Un pareggio no, non avrebbe senso, non si va a Roma per pareggiare.

Perdere all’Olimpico sabato significherebbe dire addio definitivamente al terzo posto?

Se pensiamo di andar a Roma con l’idea di perdere meglio restare a casa. Mancini scende sempre in campo con la voglia di vincere, può essere accusato di tutto, può piacere o non piacere ma non mi sembra sia un rinunciatario, ha sempre messo entusiasmo. 

La Roma nell’ultimo periodo di Garcia  era precipitata, la designavano fuori dai giochi per poi tornare a vincere e catapultarsi al terzo posto. Un po’ quello che è capitato all’Inter, seppur in modo più eclatante, da primo posto a quinto. Pensi l’Inter possa emulare la ripresa giallorossa?

Me lo auguro. Il terzo posto della Roma è frutto di una serie di vittorie e un cambiamento di spirito totale, importante trovare un assetto stabile e i giocatori della Roma sono tanta roba. Mi auguro che l’Inter possa avere la stessa continuità, siamo a due vittorie di fila non sarebbe male allungare la striscia di vittorie. Nel calcio contano i risultati, la Roma da 5, 6, 7 vittorie di fila ha creato una striscia di vittorie, mi auguro possa farlo anche l’Inter. Se vinci è difficile che tu stia facendo male. 

Icardi infortunato e Palacio squalificato, è l’occasione di Eder?

Io proclamo da tempo che la forza d’impatto che ha avuto Manaj negli sprazzi in cui ha giocato è difficile da eguagliare. Giocherei con Manaj e Gnoukouri tutte le partite. Secondo me se c’è un momento per rischiare è proprio sabato a Roma. Alla fine non hai neanche niente da perdere, sostituisci un punto di riferimento d’attacco Icardi con un punto di riferimento Manaj. Non avrei mai tolto Gnoukouri, è vero che all’inizio ha fatto degli errori ma ha bisogno di fiducia per fare bene. 

Non pensi che schierarli contro la Roma possa essere una pressione psicologica troppo forte?

No, assolutamente. Manaj con l’Albania ha giocato le qualificazioni per gli Europei quindi non è un match contro la Roma che lo spaventa. L’altro giorno è stato tolto dalla lista per il torneo di Viareggio, la Roma ha sicuramente un’importanza diversa.

ciccio-valenti

Preferiresti vedere 4-2-3-1 o un 4-3-3?

Numeri a parte, vorrei vedere in campo i giocatori più bravi che abbiamo e personalmente credo abbiamo aggiunto altri due tasselli importanti per la quadratura definitiva della squadra che sono Kondogbia e Perisic; entrambi si stanno proponendo come dei veri e propri punti di riferimento. Ritengo che Mancini troverà la soluzione migliore, spero solo abbia il coraggio di rischiare.

La formazione che schiereresti in campo…

Handanovic, Murillo Miranda centrali, D’Ambrosio e Nagatomo. Kondogbia, Gnoukouri, Brozovic e Medel al centrocampo e Perisic, Manaji in attacco.

Meglio Nagatomo che Telles? 

Ai lati, purtroppo, va bene qualsiasi scelta faccia perché nessuno di quelli in rosa è da considerare al livello degli altri, mi dispiace per D’Ambrosio o Santon che sono dei bravissimi ragazzi ma, purtroppo, non sono a livelli top, mi auguro l’Inter non si basi su di loro l’anno prossimo. Telles e Nagatomo? E’ la stessa cosa purtroppo anche se Telles ha fatto un po’ meglio ma ritengo si debba lavorare ancora molto sulle fasce.

Chi della rosa avversaria non vorresti in campo contro l’Inter?

Nainggolan.

Se fosse possibile uno scambio chi prenderesti della Roma e chi cederesti dell’Inter?

Per Nainggolan darei serenamente Brozovic, Medel e il cognato di Melo.

Negli ultimi giorni si è parlato molto della questione stadio, ti piace l’idea della perpetuata convivenza con i cugini rossoneri o se ne avessi avuto la possibilità avresti optato per lo stadio di proprietà? 

Al di là dell’aspetto emotivo di avere una cosa propria è fondamentale riuscire ad avere lo stadio come una fonte di reddito, è importante da far vivere. E’ chiaro che il fascino di avere uno stadio di proprietà è strepitoso e ha un suo perché. A sua volta il fascino di restare a San Siro è una cosa che alletta e piace, anche storicamente; sono abbastanza romantico in queste cose. Peccato, loro fanno tanti proclami ma poi non concretizzano, dovevano fare una cosa, lo stadio! Non son riusciti neanche in quello.

Il prossimo anno Mancini sì o Mancini no? 

Io dico Inter si, sempre. Penso che debbano farsi le cose bene per i tifosi che sono il vero patrimonio di questa squadra.

Thohir ha detto che se l’Inter non dovesse arrivare in Champions significherebbe non aver centrato l’obiettivo a livello manageriale però non sarebbe un dramma, sei d’accordo? 

Sì, sono assolutamente d’accordo. Quest’anno si è fatta una campagna acquisti che ha fatto delle cose buone ed altre no. I nuovi acquisti sono una scatola chiusa diciamo che la cosa migliore è aprire il portafogli per evitare la scatola chiusa, quando spendi bene non buttando via i soldi, solitamente hai delle possibilità. Puoi avere sfortuna, Kondogbia ad esempio è un ottimo giocatore, non capisco chi sostiene sia un cattivo acquisto, 31 mln li vale e come, solo chi non ne capisce nulla può asserire il contrario. Lo stesso vale per chi non si accorge di quanto Perisic sia determinante in una partita. Servono giocatori determinanti piuttosto che belli da vedere ma inutili sul campo come spesso è accaduto. 

Tornando al match di sabato sera, la Roma è la favorita, una vittoria pensi sia impossibile oppure l’Inter deve andare a Roma per giocarsela cercando di portare a casa tre punti?

Ho una concezione del favorito della squadra di casa che non condivido. Quando si fanno le trasferte, spesso si percorrono 400-500 km e quando affronti un viaggio così devi avere una voglia di vittoria di gran lunga superiore rispetto alla squadra di casa che magari ne fa 30. Ogni km deve essere una voglia 250352_10152956248894636_6119848123674001724_naggiuntiva per andare a giocare quella partita e vincerla. E’ una cosa che penso da tempo. Si va a Roma con la voglia di vincere poi se loro sono più bravi, perché sulla carta hanno degli ottimi giocatori, va bene; ma l’Inter è l’Inter è deve andare con la voglia di vincere. Al di là dei proclami devono far bene per la squadra.


Un messaggio alla tua squadra per caricarli in vista della partita…

Di ascoltare “Nerazzurro è la mia pelle” una canzone d’amore che ho scritto all’Inter, tra l’altro scritta in un momento particolare in cui non era così facile essere interisti.

Egle Patané