Alberto Mandolesi, pioniere della radio sportiva e più precisamente conduttore di  trasmissioni sull’amore della sua vita: la Roma.

Era il 1975 quando ha cominciato ed è evidente che non si sia ancora stancato.

Il 22 e 23 maggio sarà al teatro Hamlet in via Prenestina e presenterà “La Roma che conosco”, raccolta di racconti e aneddoti sulla Roma più forte di sempre.

Foto Rivista La Roma

Abbiamo oggi il piacere di intrattenerci con lui e affrontare l’imminente sfida tra Inter e Roma. Sicuramente un’annata controversa per il suo Amore, ma con un pizzico di coraggio ancora tutto è possibile.

Alberto, si può ancora parlare di scontro diretto?

L’Inter ha sei punti di vantaggio sulla Roma e sono tanti, ma se a San Siro dovessimo fare un colpaccio, ci porteremmo a una sola partita di distanza. Insomma, è molto difficile, ma il calcio, come la vita, ci insegna che mai dire mai…

La Roma ha avuto un campionato altalenante che ne ha determinato le sorti. Tenendo un po’ conto dello stile Roma, solita fare una prima parte di stagione sottotono rispetto al ritorno, possiamo aspettarci una qualificazione in UCL finale?

Quest’anno la concorrenza è aumentata e i punti della Roma sono diminuiti. Basti pensare che due anni fa i giallorossi totalizzarono 87 punti in classifica e lo scorso anno 77. Quest’anno sarà una piccola impresa arrivare a 67, perciò sarà tutto più difficile.

Nell’ottica UCL però Inter-Roma è fondamentale?

A sei giornate di campionato dalla fine, perdere punti sarebbe devastante perchè non ci sarebbe più tempo per recuperarli.

E’ ancora possibile un terzo posto per la Roma o l’Inter ha già fatto suo il terzo piazzamento?

Come ho spiegato prima, è difficile ma non impossibile. Se dovessimo vincere, allora comincerei a crederlo anche io.

Un eventuale pari a chi delle due potrebbe fare più comodo?

Forse a entrambe: ai nerazzurri perchè terrebbero a distanza la Roma e alla Roma che resterebbe in scia delle pretendenti al quarto posto.

Inter-Roma è un confronto tra ex, presente e passato: Ranieri e Spalletti sulla panchina. Entrambi, tra l’altro, con l’incertezza del futuro. Le rispettive società, secondo te, cosa dovrebbero fare? Cosa faresti se fossi artefice del loro destino?

Per quanto mi riguarda Spalletti ci sono dichiarazioni di Marotta che lo vogliono riconfermato. Ranieri invece è di passaggio. Se restasse sarebbe l’ennesima dimostrazione della società di non voler cercare il tanto atteso salto di qualità.

Parlavamo di ex ed è impossibile non pensare al Ninja. All’andata era il grande escluso, domani difficilmente Spalletti potrà rinunciare a lui. Che partita ti aspetti da lui?

Mi aspetto un comportamento da professionista, come è sempre stato sul campo. Al di là di questo, sappiamo benissimo che il cuore di Nainggolan batte a Roma e per la Roma.

Foto: Gazzetta

Radja si è rivelato fondamentale in questa Inter? Allo stesso tempo quanto ha inciso la sua assenza nel centrocampo giallorosso in questa stagione?

Abbiamo pagato la partenza di Nainggolan e di Strootman con la mancanza di grinta centrocampo. E senza filtro la difesa ha subito il doppio dei gol della scorsa stagione. 

Per concludere: quale calciatore avversario temi di più?

Quale degli avversari temo maggiormente? Ovvio, Nainggolan. Purtroppo la storia romanista ci insegna che i gol degli ex contro i giallorossi non vengono neppure quotati. 

 

Raffaella De Macina