Alla fine lo hanno trovato.

Contro ogni avversità burocratica e meteorologica, il corpo del giovane calciatore argentino Emiliano Sala, scomparso mentre raggiungeva Cardiff su un Piper assieme al pilota, è stato rinvenuto nello stesso velivolo e infine identificato.

Ora, infine, la sua famiglia potrà  piangere.

Ma piange con lui tutto il mondo del calcio, l’ Argentina, i suoi tifosi al Nantes e  tutti i tifosi del mondo. Perché non si possono trattenere le lacrime quando ascolti il suo messaggio, che ricostruisce con estema esattezza tutto ciò che di lì a poco sarebbe accaduto, quasi come se Emiliano si fosse trasformato in una Cassandra dalla profezia tragica e autoreferenziale.

Non si possono trattenere le lacrime pensando alle condizioni del volo, al freddo, all’inadeguatezza del mezzo, mentre si ignora totalmente chi sia il responsabile di tutta questa situazione, in cui tutti fanno a gara a scaricare colpe e coinvolgimenti, tanto che i  pensieri più strani affollano inevitabilmente la mente.

Ci si commuove al pensiero di un padre, di una sorella, persino di una dolcissima cagnolina che non sa che non farà più corse in riva al mare con quel ragazzone alto, dagli occhi chiari e buoni.

I suoi compagni lo hanno commemorato tutt’oggi sui social, dagli amici  connazionali alle società italiane: non manca il Torino, che ben sa cosa voglia dire schiantarsi con un aereo.

Tragedie che si ripetono nel corso degli anni, malgrado le tecnologie e i progressi, malgrado tutto.

Chissà se ritroveranno anche il povero pilota. Chissà se mai sapremo la verità su questa storia senza senso.

In attesa dei funerali, ci auguriamo che questa morte non sia vana. Che abbia insegnato che la prudenza e la sicurezza non hanno prezzo, che non si può volare sulla Manica con un giocattolino, perchè inevitabilmente si rompe.

 

E soprattutto ci auguriamo che il Nantes e il Cardiff, contrariamente a quanto fatto in questi giorni – senza un minimo di rispetto per le famiglie in lutto – la smettano di scannarsi per quei benedetti 17 milioni, almeno fino a quando la salma di Emiliano Sala non venga restituita a chi lo ha generato e alla terra che tutto mette a tacere.

 

Daniela Russo