Alfredo Donnarumma e la promozione in Serie A sono un binomio vincente.

Sì, perché il bomber del Brescia era stato già protagonista la scorsa stagione con la maglia dell’Empoli, che lui e Caputo hanno trascinato insieme in massima serie a suon di gol.

Donnarumma e il compagno di reparto hanno segnato lo scorso campionato 48 gol in due (rispettivamente 21 il primo e 27 il secondo), regalando la A ai toscani con ben 4 turni di anticipo.

La stagione della consacrazione quindi per l’attaccante napoletano classe 1990, ma anche della cocente delusione, nel momento in cui capisce che la società non è disposta a portarlo nella rosa che si giocherà la massima categoria. Il ragazzo realizza l’amara verità e si sente derubato di quella promozione conquistata con il sudore e i palloni buttati in rete. Tuttavia non ha voglia di diverntare un peso, per cui accetta di buon grado la cessione alle Rondinelle, ignaro di poter vivere una seconda stagione in primo piano.

Gli esordi, gli spostamenti, le difficoltà

Ventinove anni e un passato ricco di spostamenti, quello di Alfredo, che a 14 anni si trasferisce in Sicilia nel settore giovanile del Catania. Una realtà dura per un adolescente che vive lontano da mamma e papà, dal calore di casa, alla rincorsa di una speranza che si nutre di sogni. E’ al Gubbio che vive la sua prima fondamentale esperienza, nel 2010, ma ecco che arriva il primo infortunio, quello al quadricipite, che lo costringe a chiudere la stagione in anticipo.

Il secondo, al tendine, gli capita tre anni dopo mentre è in forza al Cittadella, in Serie B. Quattro mesi di stop, altra annata senza colore e un passaggio al Pescara che lo gira al Teramo.

Già così si evince che Donnarumma ha sempre la valigia pronta: Gubbio, Cittadella, Teramo, Salerno, Empoli e Brescia per ultima. Una sensazione di instabilità unita a uno straordinario bagaglio di esperienze.

La bellissima stagione di Teramo

E’ lo stesso Alfredo a definire così il tempo passato nella squadra d’Abruzzo: Donnarumma entra in sintonia con Lapadula tanto da formare la prima delle sue storiche coppie. I due chiudono con 22 e 21 gol reciprocamente e 17 assist – spesso l’uno per l’altro – con tanta qualità e imprevedibilità in campo.

Lapadula Donnarumma Teramo
Sportellate

Purtroppo il fattaccio che coinvolge il presidente Campitelli – accusato di combine – vede annullare la promozione in cadetteria. Donnarumma, che  era stato riscattato ma aveva chiesto lo  svincolo in caso di condanna, si trova libero di passare alla Salernitana, con tanto, tantissimo amaro in bocca.

Lapadula, Coda, Caputo: l’uomo dei binomi

Come con Lapadula, alla Salernitana l’attaccante entra subito in sintonia con Massimo Coda: 30 gol in due nel primo anno, 23 nel secondo quando per il napoletano c’è meno spazio.

Una piazza esigente, quella campana, in cui Alfredo cresce molto. E conferma quella dote già vista di dialogare sempre volentieri e in armonia con le altre punte, che fa di lui un attaccante fuori dai soliti schemi. Tanto che la sua capacità di adattarsi ai compagni diventa peculiare:

“A me non pesa giocare per la squadra, anzi. Durante la partita faccio sempre tantissimi movimenti, cerco di aprire spazi alla squadra e agli altri attaccanti. Se il mio compagno di reparto fa bene non posso che essere contento”.

Donnaruma Torregrossa
BRESCIA, ITALY – MAY 01: Ernesto Torregrossa and Alfredo Donnarumma of Brescia Calcio celebrate the victory of the Serie B championship after the Serie B match between Brescia Calcio and Ascoli Calcio 1898 FC at Stadio Mario Rigamonti on May 1, 2019 in Brescia, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

Questa forza viene sicuramente dall’aver sperimentato tutti i ruoli in attacco, acquisendo una visione moderna e senza stereotipi della veste di attaccante. Del resto,  non essendo dotato del phisique du rôle proprio del centravanti classico, ha compensato con una spiccata intelligenza tattica: “Non ho la fisicità di altri attaccanti, ma il calcio è fatto anche di altre cose e di altre caratteristiche, che pesano“.

Saggio ragazzo.

Aspettando il Brescia

A oggi Alfredo Donnarumma è capocannoniere assoluto della serie cadetta e ha un piede in Serie A.  Un piede solo, certo: per il secondo bisognerà aspettare la decisione del Brescia, il mercato.

Ha fatto tutto con quel “fuoco dentro” che gli ha acceso il rifiuto dell’Empoli, una sfida da sostenere fino in fondo per riprendersi quello che – per la seconda volta – ha conquistato con merito sul campo. Per ora non pensa al futuro, ma sicuramente questa volta non se ne starà a guardare. Perché secondo Alfredo bisogna abbattere i luoghi comuni:

“Si sente dire spesso ‘Quel giocatore è da Serie B’, o ‘Non è pronto’, ma se non lo metti in condizione di provarci come puoi dirlo? Finché non ci provi – provarci davvero, che significa avere anche la possibilità di sbagliare – non puoi saperlo”.

Donnarumma Brescia
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Questo eclettico attaccante dal piede caldo e dallo spirito generoso non ha nessuna intenzione di perdersi la piazza più importante:

“Io lì ci voglio arrivare, per la voglia che ho spaccherei tutto”.

E a vederlo sul rettangolo verde, nessuno ha più dubbi.

Daniela Russo