La Roma è riuscita a racimolare solo 4 punti nelle ultime 5 partire. Il 2020 non è iniziato nel migliore dei modi dopo aver chiuso il 2019 con un’ottima prestazione contro la Fiorentina.

La Roma in campionato ha incontrato: Torino, Juventus, Genoa, Lazio e Sassuolo. Amare sconfitte contro le due squadre del capoluogo piemontese: incassati due gol sia dalla Juventus che dal Torino.

I giallorossi sembravano essersi ripresi vincendo contro il Genoa e portando a casa un pareggio, nonostante la buona prestazione, nel derby. Ma in Emilia, al Mapei Stadium, suona il campanello d’allarme vero e proprio: la Roma perde 4-2 con il Sassuolo.

Pessima performance dei giallorossi che non giocano per i primi 45 minuti.
Sotto di tre gol non accennano a reazione durante la prima frazione di tempo, che invece arriva durante il secondo tempo con due gol: uno di Dzeko –che dopo la partenza di Florenzi è il nuovo capitano e arriva a quota 100 con la maglia giallorossa-, e un rigore trasformato da Veretout.

Dzeko, fascia da capitano e 100 gol con la maglia della Roma

Le due reti non servono per risvegliare i giallorossi e accendere carattere e grinta nella squadra poiché appena un minuto dopo il Sassuolo cala il poker con l’ennesimo gol.
Da quel momento per la Roma diventa difficile riprendersi.

Pessima la prova generale: negativa prestazione della difesa con Mancini che gioca la partita più brutta dall’arrivo giallorosso; Cristante e Veretout non riescono a trovare il tiro filtrato giusto e dalle parti di Dzeko, Under e Kluivert tutto tace.

A peggiorare la situazione anche il clima “pesante” e il nervosismo di diversi giocatori, tra questi Pellegrini, che si fa espellere per doppio giallo lasciando la sua squadra, già in difficoltà, in soli 10 uomini.

Nemmeno Mister Fonseca riesce a spiegarsi il perché di una prestazione così disastrosa, dopo aver giocato bene, anche se senza conquistare la vittoria, il derby.

L’allenatore ha rilasciato delle dichiarazioni subito dopo la partita ai microfoni di Dazn:

Noi non abbiamo giocato il primo tempo. Non è possibile vincere difendendo così. È difficile spiegare una differenza così grande rispetto alla partita del derby. Non è possibile per una squadra che vuole vincere avere 45 minuti come quelli che ha fatto vedere la Roma”.   Ha poi aggiunto che la sconfitta è figlia di un problema mentale: “Per me è mentale. Se una squadra gioca come abbiamo giocato con la Lazio e dopo giochiamo così è un problema mentale”.

Ma, oltre al problema mentale, le cause della negativa metamorfosi capitolina sembrano diverse.

I numerosi infortuni. Tra questi significativi quelli dei titolarissimi Zaniolo e Diawara che sono costretti a due lunghi stop: cambiamenti forzati che hanno portato al rientro di altri giocatori modificando sia il gioco che gli equilibri.

L’arrivederci, anticipato, del capitano Alessandro Florenzi, adesso al Valencia per poter giocare di più e il mercato invernale.

Il mancato arrivo di un top player tanto chiesto da Fonseca e, non meno rilevante, la delicata anche la questione proprietà con il sempre più vicino acquisto del magnate Friedkin e l’addio di Pallotta.

Oltre al Mister che durante gli allenamenti ha strigliato per bene la squadra anche il bomber bosniaco Edin Dzeko ha provato a riunire tutti, comportandosi da vero capitano.

edin dzeko
fonte immagine: profilo Twitter ufficile AS ROMA (https://twitter.com/OfficialASRoma?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Eauthor)

Il 2 febbraio, in occasione del quarto compleanno della figlia Una, ha invitato l’intera squadra alla festa, anche per discutere della sconfitta e osservare le partite del pomeriggio tra cui quella dell’Atalanta, diretta avversaria per un posto in Champions.

Nell’ambiente giallorosso ora devono tutti dimostrare di tenere alla squadra e devono riuscire a far tornare la Roma Magica.

 

Michela Asti