Il calcio italiano sembra non avere pace. Dopo lo scandalo “calcioscommesse” rilevato nelle categorie minori, i riflettori sono adesso puntati sui diritti televisivi per le stagioni calcistiche 2015-2018.

A scatenare tutto è bastata una dichiarazione di Lotito:

“Io, di bilanci, me ne intendo, sono quello che ha fatto prendere 1,2 miliardi alla Lega di A, ho fatto parlare Murdoch e Berlusconi”.

Questa mattina gli uomini della Guardia di Finanza del nucleo speciale Tutela Mercati, d’intesa con l’Autorità Garante della Concorrenza, hanno eseguito ispezioni a Milano e Roma nelle sedi della Lega Calcio di serie A, Sky, Mediaset e Infront in merito ai diritti televisivi del campionato italiano per il triennio 2015/2018. Il punto focale dell’inchiesta a cui sta lavorando Antitrust e Guardia di Finanza è che l’esito della vendita dei diritti tv per le prossime tre stagioni (ricordiamo che la trattativa è stata gestita dalla Lega Calcio nel giugno 2014), sia stata viziata da un accordo per evitare la concorrenza. Cosa significa? Che Sky e Mediaset si sarebbero accordate per scongiurare l’inserimento nel mercato di altre televisioni, garantendosene il controllo: a Sky l’esclusiva di tutte le 380 partite della stagione di Serie A, a Mediaset Premium la diretta di 248 match, una settantina in meno del periodo precedente, ma con tutte le big in campo.

Sempre secondo l’ipotesi investigativa ci sarebbe stata anche la complicità dello stesso governo della Serie A. Ciò avrebbe comportato una violazione delle disposizione europee in materia. Una tesi rafforzata dal fatto che le squadre del nostro campionato abbiano rinunciato a massimizzare gli introiti come, invece, prevedeva il bando. Nel suo ruolo di venditore, la Confindustria del pallone si riservò, quindi, il diritto di scegliere la soluzione preferita, a prescindere dalle regole del gioco. Anzi, fece di più: si decise di aggiungere una clausola non scritta al fine di vietare l’assegnazione allo stesso soggetto dei lotti più pregiati.

Vogliamo massimizzare il ritorno- ha dichiarato il presidente della Lega Calcio– senza creare un monopolio. Altrimenti avremmo venduto per esclusiva e non per piattaforma”.

Un assist a Mediaset che dall’apertura delle buste uscì sconfitta.

Barbara Roviello Ghiringhelli