Dopo la vittoria facile tra le mura amiche contro il Verona, la Roma rimpingua il suo bottino di punti contro il Benevento, in un match dall’esito già scritto grazie alla doppietta di Dzeko e a due autogol dei padroni di casa (Lucioni e Venuti) che devono ancora prendere confidenza con la Serie A.
MANO VINCENTE – Dal tris al Verona al poker al Benevento, il passo è breve con i giallorossi che fanno il pieno di punti, e di fiducia, al Vigorito. Insomma, tutto (fin troppo) facile per gli uomini di Di Francesco, che si gode Dzeko, mattatore assoluto dell’incontro. Dal mal di solitudine, lamentato poco meno di una settimana fa dopo l’Atletico, insomma, sembrano passati anni luce.
 
EUSEBIO SI GODE LA SUA ROMA, MA… – La Roma, insomma, prende sempre più forma con il tecnico che ci prende gusto e gioca a fare il perfezionista: “Stiamo crescendo in consapevolezza. Sono contento della prestazione della squadra: siamo riusciti a sviluppare le mie idee di calcio”, sottolinea nel post partita. “Qualcosa nella testa dei giocatori è entrato… Certo, non sono del tutto soddisfatto. Dobbiamo essere più determinati e precisi in certe situazioni perchè ci vuole un attimo a riaprire le partite. La rosa è ampia e il turnover è valido, ma questo vale solo quando si vince. È fisiologico dover cambiare qualche giocatore, chi ha giocato a calcio lo sa e la società ha allestito una rosa ampia”.
SEMPRE PIU’ DZEKO – Dzeko, intanto, si gode un’altra bella serata: “Si dice che la Roma perde punti con le piccole, oggi abbiamo fatto il nostro, avanti così. Abbiamo vinto una partita importante. Dobbiamo crescere tutti insieme e penso che lo stiamo facendo bene. Più gioco e più mi sento bene”.
VIETATO SBAGLIARE – Ma è di nuovo tempo di scendere in campo con i giallorossi che sono tornati ad allenarsi in vista del prossimo impegno di campionato: sabato alle 15.00 all’Olimpico arriva l’Udinese. Imperativo: vincere ancora per proseguire la striscia positiva e fare il pieno di entusiasmo in vista dell’impegno di Champions. Insomma, contro i bianconeri, vietato sbagliare.
Francesca Ceci