Classe ’94, toscano e con già tre anni nella squadra più titolata d’Italia alle spalle. Daniele Rugani è uno dei giovani difensori italiani più promettenti, futuro pilastro (?) della Nazionale maggiore.

Rugani è un difensore centrale pulito, attento, corretto, intelligente. Ma non è Chiellini. Non è il classico difensore centrale “cattivo”,  non lotta su ogni palla anche a costo di rompersi il naso. E’ più che altro un difensore organizzato, estremamente corretto, che non ama il caos  e che fa lo stretto necessario per salvare la situazione. Preferisce sfinire l’avversario e portarlo al limite dell’area di rigore piuttosto che provare a fermarlo prima e rischiare il fallo.
E’ un difensore gentleman. “Sono meno irruento di altri, più razionale, uso il cervello più dell’istinto, provo a leggere le situazioni”, ha infatti lui stesso dichiarato.

E’ alto e forte fisicamente e questa cosa lo rende decisivo in fase di marcatura e in particolar modo nell’anticipo: abile anche nel disimpegnarsi o nell’avanzare palla al piede, abile nel colpo di testa con cui si rende pericoloso anche in fase offensiva.

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Acquistato dalla Juventus nel 2012, fa prima gavetta nella Primavera e poi nell’Empoli di Sarri, dove conquista anche una promozione dalla B alla A. Durante gli anni in Toscana tutti parlano di lui: a neanche 20 anni è maturo, corretto (mai un cartellino giallo in 2 anni), affidabile e sicuro davanti alla porta.

E’ l’estate del 2015: Rugani è pronto a tornare alla casa madre.
Arriva a Torino e si allena con Barzagli, Bonucci e Chiellini, a detta di molti la migliore difesa italiana e tra le migliori al mondo. A Daniele però non è concesso sbagliare. Se vuole conquistare un posto da titolare deve imparare dai migliori senza passi falsi.
Il primo anno a Torino, infatti, non è semplice. La prima partita da titolare la gioca a dicembre, in Coppa Italia. Tante panchine per lui e pochi minuti. Nella seconda parte della stagione Allegri gli concede un minutaggio sempre maggiore, cosa che gli permette di mettere assieme prestazioni via via più convincenti. Fino a giocare titolare nella finale di Coppa Italia contro il Milan, vinta 1-0 ai tempi supplementari. Nella sua prima stagione alla Juventus ottiene in totale 21 presenze di cui 17 in campionato.

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Nella sua seconda stagione bianconera, esordisce un mese dopo l’inizio del campionato e segna il suo primo gol con la Juve. Un infortunio lo costringe fuori dai campi fino a novembre. A dicembre contro la Dinamo Zagabria segna anche il suo primo gol in Champions League. Superata la fase a gironi, però, Rugani non giocherà più nemmeno un minuto nella fase a eliminazione diretta della Champions, anche perché un nuovo infortunio lo tiene lontano dal campo. A fine stagione vince, per il secondo anno consecutivo, Scudetto e Coppa Italia. 

L’ultima stagione sarebbe dovuta essere quella del riscatto. Via Bonucci, Rugani doveva essere il suo sostituto naturale, visto che Howedes – il nuovo centrale di difesa – si infortuna praticamente subito e sempre.
Rugani, pur giocando spesso, sembra non entrare nelle gerarchie di Allegri. In panchina negli ottavi e quarti di Champions, in panchina nelle sfide decisive per lo scudetto: il tecnico bianconero gli preferisce sempre Benatia o persino Barzagli.

Sarri, che lo conosce bene, lo corteggia dai tempi di Napoli e, ora che è al Chelsea, ha inserito il difensore bianconero in cima alla “lista della spesa” .
Rugani è in una fase della carriera cruciale, ha bisogno di un tecnico che creda in lui e lo consideri affidabile.
E’ pronto per qualunque club di livello europeo. E’ forte sotto tutti i punti di vista e per mentalità è un predestinato, ha una voglia incredibile di migliorare. Spero solo che trovi una squadra che lo faccia giocare subito, senza sostare troppo in anti-camera” disse il tecnico toscano, ai tempi di Empoli, parlando del difensore.
Con Sarri al Chelsea, il numero 24 difficilmente guarderà le partite dalla panchina e, con il suo Mestro (come lo stesso Rugani aveva definito l’allenatore) crescere sui campi della Premier e da giovane promessa diventare concreta realtà.

(foto gonews.it)

LA TRATTATIVA: La cessione pare in dirittura di arrivo. Sarri preme per avere il difensore quanto prima, anzi, sembra che l’allenatore stia premendo per averlo entro il fine settimana, prima, quindi della  pre-season in Australia. Ecco che quindi, il club inglese, per non deludere il neo tecnico e convincere i bianconeri, avrebbe alzato l’offerta: 45 milioni di sterline (oltre 50 milioni di euro) per chiudere l’affare.

 

Paola Moro