Buffon furioso per un torto e per un epilogo che avrebbe voluto diverso

Dal 19 novembre 1995, giorno del suo esordio in A, passando per le lacrime dopo l’esclusione dai mondiali Russia 2018 fino allo sfogo in diretta TV di ieri sera.
Gigione ha collezionato innumerevoli record, pronti a testimoniare la forza di un portiere come lui.

Fedele ai colori bianconeri che non ha mai lasciato nemmeno con la retrocessione in B. L’uomo dai mille record è imbattibile contando 974 minuti di porta involata. Più di 600 presenze in campionato e 1000 presenze in tutta la sua carriera. 10 volte Miglior portiere, miglior calciatore assoluto, miglior giocatore UEFA, Miglior portiere del Mondiale, “Portiere dell’anno” ,”del decennio”,”del quarto di secolo”e del XXI secolo. Inserito nella FIFA 100, premiato per la prima volta nella storia con il Golden Foot.

EPA/SEBASTIEN NOGIER

Campione si, ma anche uomo nel sociale: “Sono padre anch’io” dice e sostiene la campagna LVIA, che sfida la malnutrizione in Burkina Faso, aiuta i bimbi africani, infatti fa parte della grande squadra solidale di Charity Stars (il sito di aste benefiche promosse dai personaggi famos)i. Gioca amichevoli per finanziare cause importanti, per la ricerca medica sulle malattie rare e per garantire a tutti una migliore qualità della vita. Ha festeggiato il secondo scudetto consecutivo con iniziative benefiche al Sermig e alla fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna, di Torino.

Un nome, una leggenda che, dopo l’espulsione di ieri sera al Bernabeu con cui chiude la sua, probabilmente ultima Champions League, al 93’ per proteste su un rigore che sta dividendo l’opinione pubblica (l’unico a non avere avuto alcun dubbio da subito è stato solo l’arbitro! Ma chissà se fosse stato dato il rigore di andata al 95’…) ai microfoni di Premium non è riuscito ad essere imparziale.

Referee Michael Oliver (L) shows Juventus’ goalkeeper Gianluigi Buffon (2-L) the red card during the UEFA Champions League quarter final, second leg soccer match between Real Madrid and Juventus at Santiago Bernabeu stadium in Madrid, Spain, 11 April 2018. EPA/KIKO HUESCA

Lasciatosi prendere dall’euforia per essere quasi riusciti a strappare la vittoria in casa Blancos ha rilasciato queste dichiarazioni: “Se tu prendi una decisione del genere vuol dire che al posto del cuore hai un bidone della spazzatura. Se prendi una decisione così significa che non sai nulla delle squadre e dei giocatori in campo. Se prendi una decisione così, significa che non sai un cazzo.” Toni decisamente poco leggeri, come la partita di ieri e come il portiere che ha visto svanire uno dei suoi ultimi sogni in carriera.

Evento di cui ha preso parte tutto il mondo, in particolare arrivano delle parole di conforto dall’Inghilterra, infatti Lineker commenta alla tv inglese gli ultimi minuti di Real Madrid – Juventus: Espellere Buffon così significa sparare a Bambi. Con questo capiamo l’importanza che può avere un semplice rigore che cambia, però, l’esito di una gara da dentro o fuori di Champions. L’arbitro sa quanto può essere decisiva e importante una partita così… e un cartellino rosso come epilogo della carriera di Gigi Buffon, in un contesto del genere, avrebbe sicuramente potuto risparmiarselo.

Un mondo, dunque, spettatore e testimone della sua formidabile e unica carriera sarà sicuramente pronto a perdonare i modi decisamente poco carini utilizzati per difendere fino all’ultimo minuto la sua maglia e quei colori che, quasi come dei figli da difendere a spada tratta nonostante tutto e tutti, gli hanno regalato una vita di emozioni dentro e fuori dal campo.

Un ultimo interrogativo all’UEFA: non è il caso, forse, di iniziare a pensare all’introduzione di tecnologie VAR? Si eviterebbe di lasciare nel clamore assoluto partite decisive e non, importanti per chi gioca ma anche per chi segue e tifa.

Ilenia De Sena