L’Inter a soli tre giorni dalla sconfitta con la Lazio, finita agli sfortunati calci di rigore dopo una partita che sembrava essere infinita, trova immediatamente la possibilità di riscattarsi. Una vittoria darebbe quella spinta psicologica che la squadra di Spalletti sembra necessitare come mai.

All’andata, l’Inter trovava la sua prima vittoria stagionale proprio contro i rossoblù e al Dall’Ara. Quel giorno il primo gol del Ninja che si presentò così: prima presenza, primo gol, prima vittoria della squadra, ma non solo Nainggolan. Perché quel giorno ad andare in score anche Antonio Candreva e Ivan Perisic.

Da Bologna-Inter a Inter-Bologna

Quasi uno sgarbo di un tutt’altro che simpatico presente che si scaglia violentemente contro il tabellino di quel match d’andata. Da Bologna-Inter a Inter-Bologna sembra essere passata un’eternità: Nainggolan, Candreva e Perisic. Gli stessi che oggi sembrano essere il problema di questa Inter.

La crocifissione di Nainggolan, capro espiatorio di chi ha la memoria corta

Nainggolan sembra essere per i più il problema principale: consegnato alla gogna, capro espiatorio di un andamento discendente personale e della squadra culminato con il rigore finale finito tra le mani del portiere che ha determinato l’uscita dalla Coppa. A pesare sul risultato finale di giovedì, però, anche e soprattutto quei (non) gol di Antonio Candreva che sotto porta si è mangiato possibile e impossibile e che continua ad avere una predilezione per i giochetti di ‘passo e doppio passo’ salvo poi concludere il traversone quasi sempre sull’avversario, errori proposti e riproposti all’infinito da ormai fin troppo tempo. L’ex laziale, con l’arrivo di Politano, ha trovato sempre meno spazio al punto da trovare lecito un reclamo che, smentito dalla società, se non formale è di certo arrivato sui social da parte della compagna.

Ivan il terribile…

Ivan Perisic, Bologna-InterTutt’altra storia quella su Perisic, il croato in netta involuzione rispetto allo scorso anno e a quel Mondiale giocato veramente da grande e alla grande, ha segnato poco più del compagno del reparto opposto ma giocato 1260 minuti in più. Prima di mettere la firma contro il Bologna aveva segnato nel match precedente contro il Torino per poi restare a secco di gol per 19 partite (13 di campionato e 6 di Champions). La tentazione (come la chiama Spalletti) from London made by Arsenal ha fatto saltare qualcosa nell’equilibrio tra il numero 44 e il resto della squadra che sembra essere distante anni luce da lui.

A difesa dell’esterno ex Wolfsburg si schiera Spalletti, ancora una volta, l’unico (per restare fedeli alle parole del tecnico) ad aver sempre riposto massima fiducia in lui, schierandolo e tenendolo in campo talvolta pur non meritando. L’attaccante, in panchina contro il Torino per un affaticamento muscolare, nonché giorno in cui venne fuori la richiesta di cessione del croato, ci è rimasto anche contro la Lazio.

Un braccio di ferro di allenatore e società? Può darsi, eppure la mancanza di Ivan si inizia a far sentire e come Spalletti stesso sottolinea, farebbe bene a tornare in forma quanto prima perché qui corsa e fisico, suoi cavalli di battaglia, servono come mai. Non è un caso che all’involuzione del croato segue un calo della squadra: due le sue assenze, due le sconfitte.

Gli uomini di Inter – Bologna

Gli assenti

L’assenza tra i convocati di Keita Balde era già stata quasi preannunciata nelle ore precedenti a Inter-Lazio, quando Spalletti aveva già reso note le difficoltà di recupero entro oggi del franco-senegalese e la sua, corroborata dall’assenza di Matteo Politano squalificato, potrebbero imporre la titolarità del 44. Alle due assenze di cui sopra si aggiunge quella forzata di Borja Valero infortunatasi improvvisamente prima di Inter-Lazio, inconveniente che ha obbligato l’allenatore a schierare Joao Mario al suo posto.

L’avversario: Sinisa Mihajlovic

Di fronte, l’Inter oggi pomeriggio, si troverà Sinisa Mihajlovic che ha già allenato i rossoblù nella stagione 2008/09 ma anche e soprattutto vecchia conoscenza nerazzurra. Il serbo infatti era approdato sulla panca bolognese immediatamente dopo la parentesi all’Inter come vice di Roberto Mancini ma prima ancora aveva indossato la maglia nerazzurra come calciatore nel biennio 2004-06.

Mihajlovic_Bologna

Non un avversario semplicissimo per Spalletti che già lo scorso anno aveva dato filo da torcere sulla panca del Torino nel lunch match finito 1-1 e al quale parteciparono ben 74.000 tifosi nerazzurri a riempire San Siro nonostante l’orario scomodo.

Ri-esordio quello del serbo con il Bologna, il primo e a San Siro, stadio al quale c’è molto legato visto il passato in nerazzurro ma anche quello rossonero da allenatore. Mihajlovic, vecchia volpe, difficilmente farà regali a questa Inter e sull’onda dell’entusiasmo della novità trascinerà i suoi a colpire lì dove l’Inter soffre di più: pressing ma soprattutto senza mollare di un cm per provare a sfruttare il più piccolo degli errori dei padroni di casa così da rivoltarglisi contro.

Motivo per il quale Spalletti dovrà, nonostante le difficoltà dovute alle assenze, preparare quanto più zelantemente possibile una contromossa che sia ben costruita e soprattutto ben interpretata da chi scende in campo. Nello scorso scontro tra Inter e Bologna non compariva Mauro Icardi, in tribuna a fianco di Zanetti dopo aver accusato un fastidio, e non è Mauro Icardi infatti l’interista ad aver segnato di più ai rossoblù, bensì Radja Nainggolan, 4 gol in 14 presenze. E proprio il Ninja, difficilmente in campo dal primo minuto, potrebbe essere la svolta in questa partita, lì per cercare un riscatto personale e di squadra. Dall’altro lato ci sarebbe Nicola Sansone con lo stesso numero di gol del Ninja ma nella metà delle presenze, per fortuna per l’Inter – e per sfortuna per il Bologna – l’attaccante classe ’91 è indisponibile per la gara di oggi. Una buona notizia per Luciano da Certaldo che avrà da sciogliere svariati nodi.

Inchino-Nainggolan-Bologna-Inter-gol

L’Inter che schiereremmo contro il Bologna se fossimo il Mister

Tra i pali il solito Handanovic tra i pali. A protezione dello sloveno che giovedì, malgrado i rigori (di cui uno parato), ha imbastito una delle migliori gare stagionali, linea difensiva a quattro senza alcuna modifica nel corso della gara.

Un rigore calciato egregiamente e un buon approccio alla partita potrebbero essere le chiavi della titolarità: a destra Cedric Soares potrebbe sorpassare la concorrenza di un Danilo D’Ambrosio che qualche volta fa benino, qualche volta proprio male. A fianco del neo-interista l’invalicabile muro Milan Skriniar affiancato da un Joao Miranda, in Coppa Italia meno sgradevole che con il Torino e Asamoah fisso esterno destro.

Davanti al poker difensivo, linea a tre con Brozovic, cervello e apparato cardiocircolatorio di questa Inter, in mezzo a Vecino sulla destra e Nainggolan che schiereremmo dal primo minuto a sinistra.

Davanti in un tridente offensivo schiereremmo Joao Mario esterno destro, al posto dello squalificato numero 16, Icardi in mezzo e Perisic a sinistra.

Inter (4-3-3): Handanovic; Cederic, Skriniar, Miranda, Asamoah; Vecino, Brozovic, Nainggolan; Joao Mario, Icardi, Perisic.

 

Egle Patanè