Il percorso in salita con destinazione salvezza del Crotone è reso meno faticoso grazie alla  guida sicura del suo allenatore Walter Zenga

Le vesti di tecnico sono indossate dall’attuale mister rossoblù da quasi vent’anni. Una carriera cominciata fuori dal bel paese, negli Stati Uniti e poi proseguita sempre lontano da casa, prima alla guida della Steaua Bucarest e poi della Stella Rossa. In queste occasioni sono arrivate le prime soddisfazioni da tecnico. Con la prima squadra mister Zenga ha conquistato il titolo, per poi ripetersi, invece, nell’anno successivo al timone della formazione serba con la quale ha vinto il campionato lasciando, oltre che con il trofeo, un altro segno in quella competizione: portando i suoi a ottenere soltanto successi nelle gare disputate in casa.

Dopo aver aggiunto alla bacheca anche la vittoria della coppa nazionale, Zenga si è dimesso  cominciando una nuova avventura in Turchia per approdare negli Emirati Arabi prima e poi nuovamente in Romania, sedendo sulla panchina della Dinamo  Bucarest.

La Serie A, però, è un richiamo al quale è difficile resistere e così l’avventura italiana come allenatore nella massima serie è cominciata in Sicilia nel 2008, sponda Catania,  dove il tecnico ha messo le radici per più di un anno. Trainare una squadra fino alla salvezza, subentrando in corsa durante una stagione, non è una novità per l’ex portiere nerazzurro, tanto che all’epoca ha centrato l’obiettivo con la formazione siciliana, permettendo a questa di continuare la propria corsa nella massima  serie e, nel campionato successivo, facendo registrare al club il record personale di punti collezionati nella medesima competizione, ancora per esso vigente.

La carriera da tecnico  per Zenga non è stata, però, sempre una scommessa vinta tanto che il primo periodo italiano si è concluso con la rescissione del contratto, stipulato dopo il periodo a Catania,  con il Palermo a seguito del periodo non roseo per i risultati.

Restando ai tempi “italiani”, anche il percorso affrontato al timone della Sampdoria non è stato tesoro di gioie, anzi, le critiche non si sono fatte attendere, fino alla decisione di rescindere il contratto con i Doria.

La forza dei numeri 1 si vede dalla capacità di non abbattersi dopo aver subito gol e la stoffa da leader non è mai mancata a Walter che quel numero lo ha saputo portare scritto sulla maglia, con fermezza,  per tanto.

Dunque, dopo un’esperienza nuova con l’Al Shaab e in Inghilterra con il Wolverhampton, ha deciso con coraggio di cominciare la sua avventura 3.0 in Italia,  prendendosi sulle spalle il carico di una squadra in lotta per la salvezza e che salutava l’allenatore che le ha permesso di realizzare il proprio sogno.

La voglia di difendere la porta, oggi mutato in desiderio di proteggere un intero organico, accompagnandolo verso soddisfazioni che, settimana dopo settimana, stanno arrivando in casa Crotone.

Sabato è arrivato un nuovo risultato sulla carta tutt’altro che scontato: un pareggio con l’Atalanta che, fino a pochi minuti dal triplice fischio, si identificava in una vittoria. La caparbietà dell’ allenatore è completamente assorbita dai suoi ragazzi che, di fronte a una big o di fronte a chi lotta per la salvezza, è messa in campo. 

A breve uno scontro diretto contro il Benevento attende Zenga e i suoi e collezionar altri risultati utili. Vincere sarebbe fondamentale per mandare un messaggio alle concorrenti che, se non lo avessero ancora recepito, il Crotone c’è.

Chiara Vernini